Anima Mea 2025: l'arte di chi resiste nonostante la guerra - LE INTERVISTE
La Compagnia Astrolabi ospite del secondo appuntamento biscegliese della rassegna con "GIOIA!"
lunedì 27 ottobre 2025
13.00
«Nelle ultime tre edizioni di Anima Mea abbiamo rivolto il nostro pensiero a quel vizio inguaribile del genere umano che è la guerra. Ad Anima Mea 2025 ci sono 46 artisti, provenienti da 12 regioni d'Europa e d'America, ed eseguiranno musiche che in molti modi diversi testimoniano cosa può accadere nonostante la guerra, dopo la guerra: oppressi ed oppressori mescolano i loro bagagli, fanno proprio il sentire altrui, invertono le gerarchie di vinti e vincitori». Questa la premessa da cui è partita la XVII edizione della rassegna di musica antica "Anima Mea - Musiche, Mondi, Memorie" realizzata col supporto di diversi attori istituzionali, come il Ministero della Cultura e la Regione Puglia, ma anche privati e associazioni, come le Vecchie Segherie Mastrototaro, la sezione ANPI e ARCI di Palo del Colle .
«Cerchiamo con la nostra musica di spiegare a noi stessi e al pubblico che cosa significa fare arte in tempi così difficili, e una cosa che colpisce, di cui parlavamo stasera, anche col pubblico è che a guardare le date di queste opere che eseguiamo in realtà il nostro continente l'Europa era devastato da decine se non centinaia di conflitti armati e quindi questo ci suggerisce che lo spazio dell'umanità, della creazione c'è sempre, anche nei tempi terribili» ha spiegato il direttore artistico del festival, Gioacchino De Padova.
«Fare musica mentre il mondo va all'aria è decisamente complicato, capire come farlo , perché non deve essere mai un rifugio della mente e dell'anima ma invece la volontà di mantenere ferma la comunicazione umana. E la musica d'arte lo permesse, trovarsi attorno ad un'opera d'arte e cercare di coglierne il significato è quello che noi cerchiamo di fare» ha aggiunto.
Ad aprire le date biscegliesi, il 15 ottobre alle Vecchie Segherie Mastrototaro l'Ensemble Voz Latina formata dalla soprano Maria Luciana Elizondo, dal tenore-percussionista Leonardo Moreno, dal chitarrista Eduardo Egüez, dal basso Piermarco Viñas e dal contraltista-direttore Maximiliano Baños con lo spettacolo "Postales de mi tierra" (Cartoline della mia terra).
Ospite invece del secondo appuntamento, la compagnia catalana "Astrolabi" composta da Timothé Bougon (baritono e violino barocco) il giovanissimo Guillem Gironès (violoncello e clavincembalo barocco), Gisèle Lopez (violino barocco) e Jordi Gironès (tiorba e chitarra) con lo spettacolo "GIOIA!- Scherzi e vino di Francia". L'ensemble ha incontrato il pubblico andriese venerdì 24 ottobre per poi esibirsi a Bisceglie nella serata di sabato 25 e a Palo del Colle domenica sera.
L'itinerario musicale d'ispirazione barocca proposto al pubblico partiva da pezzi per violoncello e chitarra solista, sulle note di Francesco Corbetta e Antonio Vandini per poi passare al violino solista con la Sonata No.12 di Arcangelo Corelli e alle melodie del compositore Marco Uccellini. Protagoniste della serata anche le Sinfonie del compositore Salomone Rossi per due violini e alcuni componimenti di Ferdinando De'Medici, in particolare il Preludio e i Passagagli.
«Siamo un gruppo familiare: Gisèle è mia moglie, mentre Giullem è mio figlio. Poi c'è anche Timothé che è un amico, un alunno di tiorba e chitarra. - ha spiegato Jordi Giornés -. Il gruppo si è formato nel 2017 e abbiamo fatto molti concerti soprattutto in Francia, ma anche in Spagna, in America e Costa Rica».
«Ci piace molto suonare la musica italiana d'arte, perché per esempio per la tiorba i compositori principali sono proprio italiani. Suoniamo anche musica francese e ovviamente catalana, proprio perché siamo per metà francesi e per metà catalani».
«Per noi è stato un piacere poter suonare qui - ha commentato Guillem Gironès -. È molto importante per noi musicisti avere sempre il pubblico con noi: senza il pubblico non saremmo niente. Quindi vi ringraziamo per aver scelto di ascoltarci e ci vediamo presto».
Prossimo appuntamento della rassegna venerdì 31 ottobre alle 20;30 negli spazi delle Vecchie Segherie Mastrototaro con "La cité des dames - Christine de Pizan e la rivoluzione culturale femminile nel '400".
«Cerchiamo con la nostra musica di spiegare a noi stessi e al pubblico che cosa significa fare arte in tempi così difficili, e una cosa che colpisce, di cui parlavamo stasera, anche col pubblico è che a guardare le date di queste opere che eseguiamo in realtà il nostro continente l'Europa era devastato da decine se non centinaia di conflitti armati e quindi questo ci suggerisce che lo spazio dell'umanità, della creazione c'è sempre, anche nei tempi terribili» ha spiegato il direttore artistico del festival, Gioacchino De Padova.
«Fare musica mentre il mondo va all'aria è decisamente complicato, capire come farlo , perché non deve essere mai un rifugio della mente e dell'anima ma invece la volontà di mantenere ferma la comunicazione umana. E la musica d'arte lo permesse, trovarsi attorno ad un'opera d'arte e cercare di coglierne il significato è quello che noi cerchiamo di fare» ha aggiunto.
Ad aprire le date biscegliesi, il 15 ottobre alle Vecchie Segherie Mastrototaro l'Ensemble Voz Latina formata dalla soprano Maria Luciana Elizondo, dal tenore-percussionista Leonardo Moreno, dal chitarrista Eduardo Egüez, dal basso Piermarco Viñas e dal contraltista-direttore Maximiliano Baños con lo spettacolo "Postales de mi tierra" (Cartoline della mia terra).
Ospite invece del secondo appuntamento, la compagnia catalana "Astrolabi" composta da Timothé Bougon (baritono e violino barocco) il giovanissimo Guillem Gironès (violoncello e clavincembalo barocco), Gisèle Lopez (violino barocco) e Jordi Gironès (tiorba e chitarra) con lo spettacolo "GIOIA!- Scherzi e vino di Francia". L'ensemble ha incontrato il pubblico andriese venerdì 24 ottobre per poi esibirsi a Bisceglie nella serata di sabato 25 e a Palo del Colle domenica sera.
L'itinerario musicale d'ispirazione barocca proposto al pubblico partiva da pezzi per violoncello e chitarra solista, sulle note di Francesco Corbetta e Antonio Vandini per poi passare al violino solista con la Sonata No.12 di Arcangelo Corelli e alle melodie del compositore Marco Uccellini. Protagoniste della serata anche le Sinfonie del compositore Salomone Rossi per due violini e alcuni componimenti di Ferdinando De'Medici, in particolare il Preludio e i Passagagli.
«Siamo un gruppo familiare: Gisèle è mia moglie, mentre Giullem è mio figlio. Poi c'è anche Timothé che è un amico, un alunno di tiorba e chitarra. - ha spiegato Jordi Giornés -. Il gruppo si è formato nel 2017 e abbiamo fatto molti concerti soprattutto in Francia, ma anche in Spagna, in America e Costa Rica».
«Ci piace molto suonare la musica italiana d'arte, perché per esempio per la tiorba i compositori principali sono proprio italiani. Suoniamo anche musica francese e ovviamente catalana, proprio perché siamo per metà francesi e per metà catalani».
«Per noi è stato un piacere poter suonare qui - ha commentato Guillem Gironès -. È molto importante per noi musicisti avere sempre il pubblico con noi: senza il pubblico non saremmo niente. Quindi vi ringraziamo per aver scelto di ascoltarci e ci vediamo presto».
Prossimo appuntamento della rassegna venerdì 31 ottobre alle 20;30 negli spazi delle Vecchie Segherie Mastrototaro con "La cité des dames - Christine de Pizan e la rivoluzione culturale femminile nel '400".