AVS Bisceglie: bene il recupero di zona Calvario, ma serviva più coraggio

«Il verde è la risposta al degrado e al cambiamento climatico»

domenica 22 giugno 2025 13.06
«Come Alleanza Verdi e Sinistra riconosciamo che il recupero dell'area di via San Martino e della zona Calvario rappresenta un fatto positivo per la nostra comunità, soprattutto in considerazione dello stato di degrado e abbandono in cui versava da anni. Restituire dignità a spazi dimenticati è sempre un passo avanti» così in una nota Alleanza Verdi e Sinistra.

«Tuttavia, riteniamo che l'intervento compiuto dall'amministrazione sia stato troppo timido e privo della visione coraggiosa necessaria per affrontare le sfide ambientali e urbane che ci stanno investendo. In primis, riteniamo che le scelte politiche di modificare l'assetto storico urbano debbano essere opportunamente e preventivamente concertate con la comunità cittadina. Nella circostanza come anche similmente a quanto avvenuto con la ex piazza del pesce, si è compiuto un abuso e la violazione delle buone prassi della partecipazione attiva. L'opera, in corso finale di realizzazione, oltre ad essere a nostro giudizio, esteticamente brutta, diversa da quel contesto da cartolina storica che valorizzava uno dei punti urbani più caratteristici di Bisceglie, perde definitivamente le sue proporzioni d'origine e quella caratteristica ovale che incorniciava l'area quadrata del Palazzuolo con quella rettangolare della Villa Comunale. Non si comprende quale sia stata la diagnosi iniziale, la strategia e gli obiettivi finali da raggiungere visto che si è scelto di continuare a mantenere il traffico, di dare spazio alle auto, di usare ancora una volta il cemento e altri materiali inerti per riorganizzare la viabilità».

«La vera occasione era quella di chiudere completamente la zona al traffico veicolare e trasformarla in un'area pedonale verde, a misura di cittadino. Non si è colta l'opportunità di fare di quel luogo un esempio di rigenerazione urbana sostenibile, accessibile, vivibile. La viabilità, la mobilità, la vivibilità dei quartieri non possono più essere gestite come semplici problemi di traffico o come strumenti per contenere malumori. Devono essere affrontate all'interno di una visione chiara, lungimirante, ecologica. Oggi, più che mai, è urgente ripensare radicalmente lo spazio urbano».

«Riguardo il murales, pensiamo che sia esteticamente valido ma che non si può immaginare un'area bambini in una zona di traffico intenso e senza un briciolo di ombra e fresco degli alberi. L'immagine del murales su cui si vedono bambini che giocano sembra veramente una presa in giro! Il rimboschimento urbano, soprattutto alle nostre latitudini, è ormai vitale. Non è una suggestione "green", ma una necessità concreta per proteggere la salute dei cittadini, ridurre il caldo estremo, combattere l'inquinamento e migliorare il benessere sociale. Ogni metro quadrato che copriamo con asfalto, ogni aiuola eliminata, ogni albero non piantato è un errore che pagheremo nei prossimi anni in termini di qualità dell'aria, surriscaldamento urbano e aumento delle disuguaglianze sociali».

«Gli studi scientifici sono chiari: uno spazio pubblico ben alberato può ridurre la temperatura media locale da 2°C fino a 5°C rispetto ad aree interamente pavimentate o cementificate. In un mondo che si surriscalda, questo significa meno colpi di calore, meno consumo energetico per raffrescare, più qualità della vita. Ecco perché, di fronte al cambiamento climatico, le amministrazioni locali hanno il dovere di pianificare ogni intervento con il verde come elemento strutturale, non decorativo. Alberi, ombra naturale, suolo permeabile: sono questi gli strumenti per garantire una città salubre, resiliente, accogliente».

«Il cemento e i materiali inerti sono ormai anacronistici: impermeabilizzano il suolo, aumentano le isole di calore, sottraggono spazio vitale al verde pubblico. Continuare su questa strada non è solo miope, è pericoloso. A ciò aggiungiamo la responsabilità politica degli assessori che si sono avvicendati negli ultimi 7 anni e quella gestionale alla manutenzioni, per non aver posto in essere un piano di protezione, censimento e programmazione degli interventi del verde urbano cittadino».

«Come AVS continueremo a spingere per una visione urbanistica fondata sulla partecipazione dal basso, sulla sostenibilità e giustizia ambientale e sulla salute pubblica. A Bisceglie serve più verde, più coraggio e competenze politico amministrative, meno traffico e selfie fotografici Solo così potremo costruire una città adatta alle sfide del nostro tempo e capace di prendersi cura delle persone».