Bisceglie e il degrado sociale, le riflessioni dello psicologo Gianni Ferrucci

«Siamo tutti vittime di una democrazia recitativa, in cui ci si illude di scegliere ma non si sceglie mai»

domenica 3 dicembre 2017 07.40
A cura di Serena Ferrara
«Siamo tutti vittime di una "democrazia recitativa", ossia una finta rappresentazione della democrazia dove il popolo si illude di poter scegliere ma dove non decide mai».
Lo psicologo e psicoterapeuta Gianni Ferrucci, autore di una serie di volumi dedicati al cambiamento personale e sociale, sente di intervenire con una riflessione politica nel senso più alto del termine, sulla situazione che Bisceglie e più generale l'Italia sta vivendo più o meno consapevolmente, senza riuscire a superare l'empasse.
«Oggi le minacce alla democrazia - spiega Ferrucci - non arrivano dall'esterno della politica, ma dalle stesse istituzioni dette "democratiche" che sono pero' incapaci di mostrare una superiorità rispetto ad ogni forma di ingiustizia sociale e di devianza.
La democrazia, e non solo nella nostra Città, si sta indebolendo per il semplice fatto che la gente non si identifica e non ha più fiducia in essa».

Per Ferrucci, che riscostruisce in modo molto interessante i perché, questa mancanza di guida si traduce presto in: «indifferenza alla violenza e assuefazione alla devianza soprattutto fino a quando non ne siamo vittime in prima persona. Il problema è che è venuto meno il valore e la stima nella democrazia come 'forma di serena convivenza sociale'».
La crisi economica e le crescenti disugualianze sociali, per lo psicologo sono l'effetto e non la causa della crisi politica e degli uomini politici che dovrebbero rappresentare una risposta ai bisogni ed ai problemi del popolo, non viceversa.
«Non riconosciamo più chi ci rappresenta ed allora tendiamo a rappresentarci da soli, a chiuderci, a centrarci sempre più solo su noi stessi e non verso gli altri membri della comunità in cui viviamo.
Sono venuti quindi meno gli obiettivi comuni della condivisione, della comunicazione delle forme di socializzazione che rimangono riservate a pochi ed in pochi circoli 'pseudoculturali'.
Negli ultimi tempi si assiste addirittura ad un fenomeno come il boom di presentazioni di libri (anche due o tre in un giorno) quasi esorcizzando il fatto che Bisceglie rimane una delle città in Puglia con il più alto tasso di analfabetismo e di scolarità.
Tutti sembrano scrivere…ma troppo pochi, evidentemente, leggono.
L'episodio di tentato stupro tanto strumentalizzato dalle diverse fazioni politiche è avvenuto proprio a ridosso delle innumerevoli manifestazioni e convegni per la giornata contro la violenza alla donna.
Quasi un sentore di 'beffa' a evidenziare che le manifestazioni,i convegni,le occasioni di incontri ,spesso solo autoreferenziali e a cui partecipano sempre le poche stesse persone e di un certo livello sociale, dimostrano obiettivamente che queste iniziative non servono a un bel niente e non incidono concretamente in nessun modo su una minima modifica del degrado quotidiano che tutti conosciamo ma che tendiamo a ignorare per un inconscio meccanismo di difesa personale e familiare.
Anche perché la violenza contro le donne è uno dei tanti aspetti della quotidiana violenza verbale, sociale, interpersonale e contro qualsiasi cosa pubblica contro la Bellezza di una città cresciuta negli anni troppo in fretta anche economicamente (le confezioni, la Casa della Divina Provvidenza, le aziende agricole, l'edilizia) ma senza solide basi culturali e sociali.
E se il benessere materiale degli individui e delle famiglie non è sostenuto dalla crescita culturale prima o poi diventa "malessere sociale" esattamente come sta avvenendo.
E qualche urbanista potrebbe anche condividere il fatto che essendo Bisceglie la città con la più alta densità di popolazione nella provincia e tra le prime in Italia (troppi abitanti, troppi palazzi e troppi appartamenti concentrati in spazio territorialmente limitato al centro) è inevitabile che produca proporzionalmente episodi di devianza sociale e criticità igieniche che non sono (e ce lo diciamo una volta per tutte) obiettivamente risolvibili con la semplice raccolta 'porta-a-porta'.
Questa città ha bisogno di analisi sociali e di soluzioni concrete alle sue nuove emergenze.
Forse mai come in queste imminenti elezioni abbiamo necessità non di semplici "politici" ma di Uomini Illuminati».