Coronavirus, inchiesta della Procura di Trani sull'Opera Don Uva

Le indagini sono condotte dai Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni: obiettivo, la verifica della disponibilità dei dispositivi di protezione per il personale

mercoledì 15 aprile 2020 15.08
Le voci si erano già diffuse nel corso della mattinata di mercoledì 15 aprile, quindi sono arrivate le conferme. La Procura di Trani ha aperto un'inchiesta con l'obiettivo di verificare se all'interno dei complessi aziendali di Universo Salute, a Bisceglie, siano state osservate le norme in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro in merito alla valutazione del rischio biologico connesso all'emergenza Coronavirus.

Il nuovo procuratore della repubblica Renato Nitti, insediatosi lo scorso 1 aprile, ha affidato le indagini ai Carabinieri del Nas, il nucleo anti sofisticazioni. I militari dell'Arma si sarebbero già recati negli uffici dell'Asl Bt per acquisire documentazioni specifiche e con ogni probabilità faranno lo stesso, a breve, nella sede amministrativa biscegliese di Universo Salute in via Giovanni Bovio. È opportuno precisare che, per il momento, non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati. Nessun commento, per ora, da parte del management di Universo Salute.

Lo scopo dei magistrati è accertare se il personale impiegato all'interno dell'Opera Don Uva fosse dotato dei dispositivi di protezione individuale necessari per fronteggiare l'emergenza sanitaria in atto. L'ipotesi più pesante riguarderebbe un presunto reato di epidemia colposa.

Sono 46 per ora (37 ospiti della struttura e 9 componenti del personale) i contagiati riferibili all'ex Casa della Divina Provvidenza.
La Procura di Trani provvederà a effettuare verifiche anche su altre due strutture della provincia, la Rssa "Opere Pie Riunite Bilanzuoli-Corsi Falconi-Ciani" di Minervino Murge (all'interno della quale si sono verificati 40 casi positivi) e la Rssa "San Giuseppe" di Canosa di Puglia (in cui sono stati finora 43 i pazienti contagiati).

Inchieste analoghe sono state aperte su tutto il territorio regionale. Secondo quanto emerso dall'analisi dei dati, oltre un quarto dei contagi totali (800 su tremila circa) registrati finora in Puglia avrebbe a che fare con le Rsa.