Criticità area polifunzionale via san Martino: «Ci sono, ma servono misura e confronto»

La risposta delle associazioni di categorie alle accuse mosse da CasAmbulanti

mercoledì 13 settembre 2023 15.15
«Che vi siano questioni da limare, perfezionare e di cui discutere al fine di rendere ancora più agevole il lavoro degli ambulanti e l'accesso degli acquirenti presso l'area polifunzionale di via san Martino è innegabile. Ma, riprendendo un vecchio e sempre attuale motto latino, "est modus in rebus". Ci sono modi e modi di sollevare questioni: il primo, ed è quello che Confcommercio Bisceglie e Consorzio Mercatincittà prediligono, è il confronto tra le parti», questo il commento di Piero Mastrapasqua, del Consorzio Mercatincittà, rispondendo a una nota apparsa sugli organi di informazione cittadina che rimarca, in maniera perentoria e drastica, le problematiche dell'area mercatale.

«Priorità di un'associazione di categoria è rappresentare e tutelare il comparto o i comparti che rappresenta. E rappresentare e tutelare non significa necessariamente generare polemiche sterili dato che, leggendo commenti degli stessi associati di chi alza polveroni, molto spesso i tesserati non si riconoscono in questo modo di fare decisamente opinabile» ha sottolineato Andrea Nazzarini, vice presidente nazionale Fiva-Confcommercio.

«L'amministrazione, insediatasi a inizio estate, ha offerto e garantito tutte le disponibilità e le aperture per il bene del commercio ambulante che dispone – è bene ricordarlo – di un'area polifunzionale prima per funzionalità e grandezza in Italia per la rispondenza alle esigenze del commercio ambulante e non solo» ha detto il consigliere comunale Antonio Abascià.

«Ogni organismo che abbia a cuore la crescita e lo sviluppo del territorio e che non sia alimentato unicamente da livore futilissimo operi affinché le istituzioni ascoltino le istanze degli addetti ai lavori e dei cittadini che utilizzano gli spazi di via san Martino – ha concluso l'operatore ambulante Corrado Di Pilato – ma senza fomentare sentimenti che non portano a nulla di concreto, se non a marcare, sterilmente, il territorio con i decibel anziché con dialogo e cooperazione».