Don Michele Barbaro celebra 25 anni di sacerdozio

Martedì 23 settembre a Bisceglie, la solenne celebrazione presieduta da mons. Giovanni Ricchiuti

venerdì 19 settembre 2025
Martedì 23 settembre 2025, a Bisceglie, nella parrocchia S. Maria Madre della Misericrodia, alle ore 19.00, don Michele Barbaro renderà il suo grazie al Signore durante la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Giovanni Ricchiuti, Vescovo emerito di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti in occasione del 25° anniversario della sua ordinazione presbiterale.

La celebrazione è inserita all'interno della Festa litrugica di San Pio da Pietrelcina, che ricorre appunto il 23 settembre, dopo il triduo di preparazione alla festa medesima.

Inoltre, il 19 settembre, il vicario parrocchiale don Luigi Tedeschi, renderà il suo grazie nella celebrazione eucaristica prevista alle ore 19, nel suo quinto anniversario di ordinazione presbiterale.

Di seguito si propone la testimonianza che, per l'occasione, don Michele ha rilasciato al mensile diocesano "In Comunione"

«Al Signore continuo ad affidare il mio Ministero, affinché chi mi incontra possa incontrare Lui»

«Ringrazio In Comunione per l'opportunità che mi dà di offrire una testimonianza circa il Ministero Sacerdotale che vivo da 25 anni.

Rispondendo alla seconda delle tre domande che i giovani ponevano al Santo Padre durante lo scorso Giubileo dei giovani a proposito del coraggio di fare delle scelte di vita, il Papa affermava: «Riconosciamo la sua fedeltà nelle parole di chi ama davvero, perché è stato davvero amato. "Tu sei la mia vita, Signore": è ciò che un sacerdote e una consacrata pronunciano pieni di gioia e di libertà. Ecco scelte radicali, scelte piene di significato che esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici. E lì troviamo la felicità: quando impariamo a donare noi stessi, a donare la vita per gli altri».

«Queste parole mi riportano con la mente e con il cuore al Giubileo dei giovani del 2000, quando ad incoraggiare i giovani ad una vita carica di senso e ad un'autentica testimonianza di fede era Papa Giovanni Paolo II. Sono stato ordinato sacerdote in quell'Anno Santo del 2000, il 23 settembre, memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina.
Ricordo l'entusiasmo, proprio di un giovane di 25 anni, la forza che sentivo giungere dalla preghiera della Comunità parrocchiale, la presenza discreta della famiglia, la consapevolezza di una scelta di vita che mi avrebbe posto, nell'obbedienza, a servizio della Chiesa, Sposa e Madre in cui avrei continuato ad incontrare Gesù.

La Comunità parrocchiale in cui ero cresciuto e che mi stava accompagnando è quella di San Benedetto in Barletta; li ho incontrato due sacerdoti che, con il loro esempio, la loro vita, mi hanno dapprima incuriosito, poi, crescendo, condotto a quelle domande di senso le cui risposte potevo riceverle solo in un dialogo più profondo con il Signore. Don Angelo Dipasquale e don Vincenzo Frezza sono stati per me un grandissimo esempio di vita sacerdotale.

Sono stato ordinato in quella parrocchia di San Benedetto insieme a don Cosimo Falconetti, cugino da parte di mamme sorelle. Per S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri erano le prime ordinazioni sacerdotali in diocesi. Fu proprio lui a chiedermi di incontrare, all'indomani della mia ordinazione, un anziano sacerdote a Bisceglie, nella parrocchia di Santa Caterina da Siena, don Michele Cafagna; sarei stato Viceparroco di quella Comunità. A causa di un'improvvisa malattia, don Michele venne a mancare nel dicembre 2001. Ormai quella di Santa Caterina era la Comunità che aveva accolto i miei primi gemiti di Ministero sacerdotale, cosicché il Vescovo mi chiese di esserne il Parroco. Tanta la gente incontrata in 16 anni di ministero a Santa Caterina: bambini, giovani, anziani, uomini e donne che in semplicità hanno caratterizzato il mio cammino di fede. Sono stati anni intensi, i lavori di ricostruzione della chiesa che sorgeva sui resti di un vecchio e pericolante complesso, in una città che non conoscevo, ma con gente che mi ha accolto come un figlio, fratello e Padre. Ringrazio Dio ogni giorno per ognuno di loro.

Nel 2016 il Vescovo mi chiede di trasferirmi nella parrocchia Santa Maria Madre di Misericordia e di essere il Parroco di quella Comunità parrocchiale. Sono trascorsi già 9 anni, in realtà sono letteralmente volati … e ancora tanti volti, tante storie, tante esperienze di fede, gioie e dolori a cui mi approccio con più maturità e con la consapevolezza della fragilità e povertà che caratterizza la mia esistenza di uomo a cui però il Signore ha voluto fare un dono immenso che è dono alla Chiesa, il Sacerdozio.

Oggi sento di poter ringraziare Dio per i suoi benefici, per il dono della vita, per i miei genitori e le persone care che non ci sono più e che da Cielo continuano a vegliare sul mio cammino, per le Comunità parrocchiali incontrate, tutte porzione di quel Popolo di Dio che è la Chiesa in cammino incontro al suo Signore, per la gente di Bisceglie, città in cui vivo da 25 anni e che non mi ha mai fatto sentire fuori casa. Al Signore continuo ad affidare il mio Ministero, affinché chi mi incontra possa incontrare Lui, pur attraverso i miei limiti, pur attraverso le mie fragilità.»