«È il momento di cambiare rotta». Riflessione di uno studente biscegliese
«La politica litiga e promette liquidità. Noi abbiamo bisogno di risposte concrete»
lunedì 13 aprile 2020
Lo studente biscegliese Alberto De Toma ha voluto esprimere un suo pensiero sull'emergenza sanitaria da Covid-19 Coronavirus e sulla giornata di Pasqua.
«Strano festeggiare separati dai nostri cari, con migliaia di vite che giornalmente si spengono. Siamo privi di ogni tipo di libertà e capiamo quanto siano belle le azioni che prima ritenevamo banali e quotidiane. Oggi molti cittadini italiani e biscegliesi non hanno la possibilità di poter fare la spesa e sono costretti a recarsi nei centri Caritas quasi umiliati ma in realtà non è così, non c'è umiliazione quando ci si occupa della propria famiglia» ha dichiarato.
«Nel frattempo la politica litiga e promette liquidità, molte attività dopo questa pandemia saranno costrette a chiudere o a indebitarsi. Alcuni perderanno il lavoro e in quel momento saremo tutti umiliati in quanto il lavoro nobilita l'uomo e dovrebbe garantirlo la nostra costituzione. Abbiamo bisogno di risposte repentine, dobbiamo aiutarci l'un l'altro e soprattutto non dobbiamo mai dimenticarci di coloro che lottano ogni giorno per tutti noi, che adesso vengono chiamati eroi dai nostri politici dopo aver tagliato per anni la sanità, l'istruzione e così via. Adesso è il momento di cambiare rotta, noi non siamo numeri ma persone con delle storie» ha aggiunto e concluso.
«Strano festeggiare separati dai nostri cari, con migliaia di vite che giornalmente si spengono. Siamo privi di ogni tipo di libertà e capiamo quanto siano belle le azioni che prima ritenevamo banali e quotidiane. Oggi molti cittadini italiani e biscegliesi non hanno la possibilità di poter fare la spesa e sono costretti a recarsi nei centri Caritas quasi umiliati ma in realtà non è così, non c'è umiliazione quando ci si occupa della propria famiglia» ha dichiarato.
«Nel frattempo la politica litiga e promette liquidità, molte attività dopo questa pandemia saranno costrette a chiudere o a indebitarsi. Alcuni perderanno il lavoro e in quel momento saremo tutti umiliati in quanto il lavoro nobilita l'uomo e dovrebbe garantirlo la nostra costituzione. Abbiamo bisogno di risposte repentine, dobbiamo aiutarci l'un l'altro e soprattutto non dobbiamo mai dimenticarci di coloro che lottano ogni giorno per tutti noi, che adesso vengono chiamati eroi dai nostri politici dopo aver tagliato per anni la sanità, l'istruzione e così via. Adesso è il momento di cambiare rotta, noi non siamo numeri ma persone con delle storie» ha aggiunto e concluso.