La Divina Commedia conquista il pubblico del Teatro Politeama

Grande successo per lo spettacolo inscenato dalla No gravity dance company

sabato 30 marzo 2019 23.21
A cura di Pietro Losciale
Il tema del viaggio, rappresentato sull'idea dell' immaterialità dei personaggi ultraterreni che caratterizzano le tre cantiche. L'atmosfera onirica, che ha trasportato il pubblico in uno spazio privo di gravità, dove gli artisti rappresentano anime che fluttuano liberamente nell'aria.

C'è stato tutto questo ne "La Divina Commedia", spettacolo di danza e musica proposto dalla No gravity dance company, andato in scena venerdì 29 marzo al "Teatro Politeama" di Bisceglie. Un successo che passa dalle idee di Marianna Porceddu ed Emiliano Pellisari, che ha curato la regìa, l'ideazione delle scene, il disegno luci e le coreografie. Lo spettacolo è nato come naturale omaggio al capolavoro di Dante Alighieri, da cui la compagnia ha tratto ispirazione per inscenare le tre cantiche sul tema del viaggio. Ispirazione che, a giudicare dagli applausi, ha evidentemente conquistato il pubblico presente al Politeama. Merito del risultato conseguito è l'aver creato un'atmosfera tale da rendere lo spettatore partecipe del viaggio cui i danzatori, sei in totale, si sono resi protagonisti.

La difficile realizzazione della scena è diventata realtà grazie alla perfetta sinergia tra musica e danza che ha stuzzicato la curiosità e l'attenzione del pubblico. Protagonista dello spettacolo è il corpo: con i suoi movimenti, compiuti in uno spazio apparentemente privo di gravità, i danzatori sono riusciti a creare figure geometriche, fiamme e fiori simbolici. La sensazione è di essere di fronte ad uno scenario virtuale, dove leggi della fisica non esistono: ne può essere particolare esempio la rappresentazione dei gironi del Purgatorio, simbolicamente raffigurati da scale che i danzatori hanno percorso in tutte le direzioni.

Non solo danza. La "Divina Commedia" rivisitata dalla No gravity dance company passa anche per arte circense, effetti luce e coreografie incredibili. E ancora, ad impreziosire la scena vi è stata la musica: le scelte sono cadute su Bach, Rossini, Sybelius, Stravinsky, Meredith Monk e Steve Reich, composizioni dei quali hanno accompagnato le voci narranti che recitavano i versi del Sommo Poeta. La complessità della rappresentazione si è riscontrata oltretutto nella difficile trama inscenata dalla compagnia: i riferimenti, almeno inizialmente chiari, a episodi e personaggi della Divina Commedia, sono diventati pian piano meno evidenti. E' l'effettiva interpretazione allo spettacolo: il passaggio dall'Inferno al Paradiso, passando per il Purgatorio, è diventato sempre meno percettibile, simbolo di un viaggio che rappresenta il progressivo smarrimento dell'uomo alla continua ricerca del senso della propria esistenza.

Lo spettacolo è stato incluso nella stagione di Sistema Garibaldi.