Le mie Termopili
La "battaglia" di via Giovanni Bovio
venerdì 15 febbraio 2019
11.30
Mercoledì mattina, mentre eravamo tutti in coda da circa 10 minuti, la pioggia continuava a cadere e il frastuono dei clacson aumentava, ho visto aprirsi lo sportellone del pulmman e catapultarsi fuori Leonida, inferocito, che ha iniziato a far volare le mani contro i persiani sorpresi e atterriti!
E sì, perché anche noi a Bisceglie, e di ciò ne possiamo essere veramente fieri, ogni giorno dal lunedì al sabato, da settembre a giugno, celebriamo in via Giovanni Bovio la ricorrenza della battaglia delle Termopili. Non sfugge giorno ma mercoledì mattina, puntuale come un orologio, alle ore 7:30 Leonida ha perso la pazienza e...
Ho provato più di una volta a cambiare percorso, ma si sa: le abitudini sono dure a morire, ammesso che la mia, come poi è la stessa di molti, sia proprio una brutta abitudine e cioè percorrere via Bovio, raggiungere il centro per poi fermarsi da Pasquale a comprare un giornale.
Ma questo piacevole, doveroso rito quotidiano è ostacolato non certo dagli "spartani" (ragazze e ragazzi che aspettano numerosissimi alla fermata del pullman di via Giovanni Bovio) quanto piuttosto dagli altrettanto numerosi "persiani" che dopo aver parcheggiato le loro "vetture di guerra" in divieto di sosta, raggiungono il luogo di ristoro, dove hanno certo necessità di consumare viveri e bevande calde prima di iniziare la faticosa giornata di lavoro.
Tra l'altro molti di loro hanno bisogno di portare a termine l'abbondante colazione appoggiando tabacco fumante fuori dal piacevole ricovero. E mentre i nostri spartani cercano di forzare l'assedio delle macchine da guerra dei persiani, questi ultimi osservano con epa voluminosa e sporgente il blocco totale che si crea e sornioni sorridono dell'inferno creatosi.
L'ultimo colpo arriva da piazza Vittorio Emanuele II quando il pullman diretto a nord ha bisogno del suo spazio per fermarsi e far salire i passeggeri. Leonida si è adirato in quel momento, ma nulla ha potuto distogliere i "colazionanti" dal loro ludibrio e dall'assistere al precipizio: né le ragazze e i ragazzi che salivano rapidi e bagnati sui tre pullman fermi, né i genitori che, trafelati, lasciavano i figli dopo averli accompagnati alla fermata.
II blocco delle Termopili è lo stravagante effetto di un'affettuosa e attenta partecipazione dei numerosi consumatori abituali di abbondanti colazioni del mattino e poscia delle fumate piacevoli all'uscita del ricovero.
Sarà mai vinta questa guerra? Saranno mai sconfitti i persiani? Potranno mai comprendere che è necessario e doveroso il rispetto di un minimo di regole? Tra l'altro se lo facessero sarebbe a tutto vantaggio dei loro giovani concittadini, ragazze, ragazzi, adolescenti che vanno a scuola. Senza escludere che tra di loro possa esserci un parente, un nipote, un cugino ma anche un amico di quegli studenti.
Non arrivo a sostenere che la mattina i persiani dovrebbero prodigarsi per lasciare libero e disponibile lo spazio per consentire ai giovani di salire a bordo dei pullman ma battersi con ostinazione e malgarbo per ostacolarne e ritardarne la partenza verso la scuola mi sembra disdicevole. Che ne pensate?
E sì, perché anche noi a Bisceglie, e di ciò ne possiamo essere veramente fieri, ogni giorno dal lunedì al sabato, da settembre a giugno, celebriamo in via Giovanni Bovio la ricorrenza della battaglia delle Termopili. Non sfugge giorno ma mercoledì mattina, puntuale come un orologio, alle ore 7:30 Leonida ha perso la pazienza e...
Ho provato più di una volta a cambiare percorso, ma si sa: le abitudini sono dure a morire, ammesso che la mia, come poi è la stessa di molti, sia proprio una brutta abitudine e cioè percorrere via Bovio, raggiungere il centro per poi fermarsi da Pasquale a comprare un giornale.
Ma questo piacevole, doveroso rito quotidiano è ostacolato non certo dagli "spartani" (ragazze e ragazzi che aspettano numerosissimi alla fermata del pullman di via Giovanni Bovio) quanto piuttosto dagli altrettanto numerosi "persiani" che dopo aver parcheggiato le loro "vetture di guerra" in divieto di sosta, raggiungono il luogo di ristoro, dove hanno certo necessità di consumare viveri e bevande calde prima di iniziare la faticosa giornata di lavoro.
Tra l'altro molti di loro hanno bisogno di portare a termine l'abbondante colazione appoggiando tabacco fumante fuori dal piacevole ricovero. E mentre i nostri spartani cercano di forzare l'assedio delle macchine da guerra dei persiani, questi ultimi osservano con epa voluminosa e sporgente il blocco totale che si crea e sornioni sorridono dell'inferno creatosi.
L'ultimo colpo arriva da piazza Vittorio Emanuele II quando il pullman diretto a nord ha bisogno del suo spazio per fermarsi e far salire i passeggeri. Leonida si è adirato in quel momento, ma nulla ha potuto distogliere i "colazionanti" dal loro ludibrio e dall'assistere al precipizio: né le ragazze e i ragazzi che salivano rapidi e bagnati sui tre pullman fermi, né i genitori che, trafelati, lasciavano i figli dopo averli accompagnati alla fermata.
II blocco delle Termopili è lo stravagante effetto di un'affettuosa e attenta partecipazione dei numerosi consumatori abituali di abbondanti colazioni del mattino e poscia delle fumate piacevoli all'uscita del ricovero.
Sarà mai vinta questa guerra? Saranno mai sconfitti i persiani? Potranno mai comprendere che è necessario e doveroso il rispetto di un minimo di regole? Tra l'altro se lo facessero sarebbe a tutto vantaggio dei loro giovani concittadini, ragazze, ragazzi, adolescenti che vanno a scuola. Senza escludere che tra di loro possa esserci un parente, un nipote, un cugino ma anche un amico di quegli studenti.
Non arrivo a sostenere che la mattina i persiani dovrebbero prodigarsi per lasciare libero e disponibile lo spazio per consentire ai giovani di salire a bordo dei pullman ma battersi con ostinazione e malgarbo per ostacolarne e ritardarne la partenza verso la scuola mi sembra disdicevole. Che ne pensate?