Mavie Da Ponte alle Vecchie Segherie Mastrototaro con "La disobbediente" -L'INTERVISTA

«Scrivere per me è un atto gigantesco di disobbedienza, di rivoluzione e cambiamento» ha raccontato l'autrice

venerdì 24 ottobre 2025 19.00
A cura di Serena De Musso
Una storia di disobbedienza anticonvenzionale che svela le fragilità di Monda, una millenial alle prese con i "doveri sociali" come il matrimonio e la maternità. "La disobbediente", nuovo romanzo di Mavie Da Ponte svela le mille possibilità che la disobbedienza come opportunità può offrire rivelando un altro mondo, forse migliore, che possa essere davvero casa.

«Il valore della disobbedienza per me è fondamentale: scrivo per disobbedire, per me la scrittura è nata come un gesto gigantesco di disobbedienza, ma anche di rivoluzione e cambiamento - ha dichiarato la scrittrice -. Finora quello di Bisceglie è stato il pubblico più caloroso, dove ho trovato più sorellanza in assoluto: le riflessioni che sono venute fuori durante la serata sicuramente mi hanno dato degli spunti interessanti per storie nuove».

Nelle sue mille vicende Monda spesso si muove tra luoghi diversi, case non sue spesso alla malinconica ricerca di uno spazio che possa definire "casa", una "casa" fatta di emozioni dolci e accoglienti, ma soprattutto di cura, portando chi legge a riflettere sul valore degli spazi della propria vita. Resta però sospeso l'interrogativo più importante: Cosa è casa?

«Questo è il cuore del romanzo, perché è una storia in cui parlando di disobbedienza, al dictat della maternità e abbattimento dei luoghi comuni, in realtà si cerca un luogo in cui esistere, un posto dove essere sé stessi - ha dichiarato Da Ponte -. La mia protagonista non sembra trovarlo subito e quindi vaga di casa in casa soprattutto nella prima parte del romanzo,. tuttavia credo che "casa" sia quel posto dove ti senti autenticamente te stessa, libera di essere e di disobbedire».