Mercati settimanali fermi, Carriera e Nazzarini: «Situazione insostenibile»

Confcommercio e Fiva chiedono l’intervento di Anci, Regione e Governo per dare certezze e risposte al comparto

venerdì 5 giugno 2020 8.47
Il comparto del commercio su aree ambulanti è in gravissima difficoltà. Più del 50% dei mercati settimanali in Puglia è ancora fermo al palo, secondo quanto stimato dalle associazioni di categoria. I circa 17mila operatori del settore, in media, al momento riescono ad aprire i propri banchi al massimo una o due giornate a settimana, dopo il lungo lockdown durato quasi due mesi. Eppure, a seguito di una ordinanza emanata dal governatore Michele Emiliano il 18 maggio, a loro viene data la possibilità di lavorare ma lasciando ai singoli sindaci l'organizzazione logistica di aree e spazi. Ed è così che c'è chi pensa di rendere il mercato quindicinale chiedendo agli operatori di alternarsi, chi dispone il frazionamento su più aree e chi lo delocalizza rispetto alla storica sede. Di fatto, in questo scenario la conseguenza è che la fase 2, cioè quella della ripartenza, per gli ambulanti diventa quella dell'incertezza.

«Serve chiarezza ma soprattutto servono atti concreti per eliminare il disagio in cui è stata lasciata la categoria degli operatori dei mercati perché non è possibile che in ogni comune ci siano regole diverse stabilite da ciascuna amministrazione, in alcuni casi a scapito del comparto. Serve che la Regione ma anche l'Anci intervengano per stabilire criteri di omogeneità mettendo tutti nelle condizioni di lavorare. La situazione, a quasi tre settimane dall'avvio della fase 2, sta diventando ingovernabile e insostenibile» ha affermato il biscegliese Leo Carriera, direttore Confcommercio Bari-Bat.

Non manca la proposta da parte dell'associazione: «Siamo i primi a mirare al bene dei nostri associati e dei consumatori, infatti riteniamo che si debbano assolutamente garantire tutte le misure di sicurezza previste dalle disposizioni di contenimento del contagio ma è necessario che i mercati si svolgano nelle loro sedi storiche e nei giorni deputati, senza stravolgimenti ma semplicemente ampliandone dove possibile le aree come, per esempio, accaduto a Bisceglie. Non crediamo che questo obiettivo sia così tanto difficile da essere perseguito e siamo pronti a tornare a sederci al tavolo con le istituzioni per pianificare la vera ripartenza» ha aggiunto Carriera.

Preoccupato anche il biscegliese Andrea Nazzarini, vice presidente nazionale Fiva Confcommercio: «In più della metà dei 248 Comuni pugliesi il mercato settimanale non si svolge ancora. È una situazione questa che non possiamo più sostenere, né si può pensare che possa ancora protrarsi. È necessario trovare subito una soluzione perché qui la questione è naturalmente economica ma anche sociale, stiamo parlando di circa 17mila commercianti le cui attività sono quasi ferme e quindi mancati introiti per un numero importante di famiglie. Tra ripartenza a macchia di leopardo e contingentamenti, chiediamo l'intervento della Regione e del Governo affinché si compia uno sforzo maggiore per immettere liquidità nel settore che in questo momento sarebbe come una boccata di ossigeno per un comparto in grande difficoltà».