Piazze deserte, parchi chiusi, poca gente in giro nel centro: la vita a Bisceglie dopo le 18

Diversi bar hanno modificato gli orari di servizio

mercoledì 11 novembre 2020 9.41
A cura di Vito Troilo
Sono entrati in vigore alle ore 18 di martedì 10 novembre i provvedimenti restrittivi definiti dal Sindaco Angelantonio Angarano attraverso l'ordinanza n° 172. Il primo cittadino ha, in sostanza, limitato l'accesso e vietato lo stazionamento delle persone in diverse zone del centro urbano, anticipando perciò gli effetti del coprifuoco che, come su tutto il territorio nazionale, scatta a partire dalle 22.

L'obiettivo dell'amministrazione comunale è ridurre le opportunità di assembramenti, anche di pochi individui, tramite la chiusura degli spazi più frequentati nelle ore pomeridiane e serali. Piazza Vittorio Emanuele II si è mostrata deserta forse come mai era capitato finora mentre in via Aldo Moro, anche in virtù delle esigenze dei residenti e degli utenti degli esercizi commerciali aperti, è stato registrato del movimento. Qualcuno, malgrado l'ampia diffusione della notizia e l'intervento di un'auto che ha provveduto a informare la cittadinanza nella mattinata di martedì con un messaggio registrato, ha affermato di non essere al corrente delle ultime decisioni del Sindaco.

Lo scenario complessivo, naturalmente, è quello di una Bisceglie fortemente colpita dalle ripercussioni di un'emergenza epidemiologica che purtroppo non si attenua sia sotto il profilo sanitario (con l'ospedale "Vittorio Emanuele II" totalmente dedicato a casi Covid) che sul piano economico.

È scattata alle 18, come previsto, la chiusura dei quattro parchi pubblici attivi a Bisceglie (parco Unità d'Italia in via Giovanni Bovio, parco Caduti di Nassiriya nel quartiere Misericordia, parco Don Milani in zona San Pietro e parco Sant'Andrea), luoghi ritenuti - inevitabilmente - a rischio. Un'altra zona sensibile è senza dubbio il centro storico, oltre a corso Umberto I e a tutta l'area mercatale.
Diversi gli appelli lanciati sui social, specie verso i più giovani, affinché si eviti di restare in giro salvo casi di comprovata necessità.
Polizia Locale e Carabinieri continueranno a verificare il rispetto del provvedimento assunto. I trasgressori rischiano multe da 400 a 1000 euro.

Diversi bar cambiano gli orari di servizio

Gli effetti dell'inserimento della Puglia nella zona arancione e delle restrizioni già intraprese dal Governo sono riscontrabili nelle variazioni degli orari di apertura al pubblico di parecchie attività commerciali, in particolare dei bar, che peraltro possono effettuare solo asporto o servizio a domicilio: alcuni esercenti hanno deciso di chiudere alle 18, altri hanno sospeso l'orario continuato ritenendo anti-economico restare aperti durante la "pausa pranzo" essendo impossibile lavorare con gli aperitivi; non mancano scelte ancora più radicali dato che qualcuno ha deciso di fermarsi per una settimana o finanche 10 giorni. La tenuta finanziaria degli esercizi di vicinato è stata fortemente compromessa dal primo lockdown e un'eventuale seconda chiusura totale - evocata a più riprese negli ultimi giorni - comporterebbe danni notevoli per il tessuto socio-economico della città.