Tutto pronto per la "Notte dei Sospiri", «vogliamo esportare il sospiro nelle migliori vetrine mondiali»
Intervista al presidente dell'Associazione pasticcerie storiche biscegliesi, Sergio Salerno, nell'attesa dell'evento di questa sera
sabato 20 settembre 2025
È ormai tutto pronto per l'appuntamento "più dolce" dell'anno: questa sera, sabato 20 settembre, andrà in scena nella cornice del porto turistico di Bisceglie la "Notte dei Sospiri", l'evento che celebra e rende omaggio a uno dei dolci tipici della tradizione locale, simbolo della comunità biscegliese. La manifestazione avrà inizio alle ore 18:30 e proseguirà fino a mezzanotte, con spettacoli, show musicali, tanti ospiti e naturalmente i sospiri, protagonisti assoluti della serata.
La tradizione è rimasta viva sino al XIX secolo in cui, a fronte di documenti scritti, si hanno testimonianze di pasticceri che si sono tramandati di generazione in generazione la ricetta di questo dolce.
In vista dell'evento di questa sera, abbiamo avuto il piacere di ascoltare ai nostri microfoni Sergio Salerno, presidente dell'Associazione pasticcerie storiche biscegliesi.
Quali sono le declinazioni più "stravaganti" del classico sospiro?
«La Notte dei Sospiri è una follia di gusto perché si producono i ricercati Sospiri Salati, prodotti solo per l'occasione della Festa, la festa dove tutti sono protagonisti attivi. Una stravaganza culinaria che rompe gli schemi tradizionali per sbizzarrire palati sopraffini ed amanti del food. Tra questi c'è anche il Gelato al gusto Sospiro di Bisceglie e gli abbinamenti con le migliori selezione di vini e birre».
Dalle sue origini, come si è evoluto fino ad arrivare ai giorni nostri? È cambiato qualche aspetto nel corso degli anni?
«Dedizione lavoro e passione per il proprio territorio e la gente che si ama. Questi sono gli ingredienti genuini che farciscono il successo del nostro Orgoglio Cittadino, e la squadra dell'Associazione Pasticcerie Storiche è il l'ingrediente segreto del successo. Nel corso degli anni l'evoluzione è stata vorticosamente meravigliosa, perché mossi dal solo desiderio di trasmettere sani valori e chiaramente esaltare e promuovere il bello della nostra città, della nostra Regione. Gli apprezzamenti oggi sono tangibili a livello non solo regionale ma internazionale».
Ormai il sospiro non è più semplicemente un simbolo della comunità biscegliese, ma un prodotto conosciuto e apprezzato a livello nazionale e non solo. Come pensate di continuare a promuovere ed esportare questo prodotto in futuro?
«La forza per promuovere deriva sempre dal supporto di tutta la cittadinanza e non solo, che apprezza l'idea del Sospiro non solo più come Dolce Eccellente e genuino, ma riconosce la bontà professionale ed umana di chi si impegna. Prossimo passo? Promuovere il Sospiro anche all'estero nelle migliori vetrine mondiali, e non da solo, ma accompagnato dalle Eccellenze Regionali. Solo con una vera squadra si può comunicare e far apprezzare i nostri talenti».
Storia e leggenda del sospiro biscegliese
Il Sospiro di Bisceglie, presidio Slow Food dal 2014, rappresenta da secoli il simbolo per eccellenza della città dei tre santi. Una leggenda - quella del Sospiro biscegliese - che parte da lontanissimo, per la precisione dal XV secolo: si narra infatti che già al tempo le suore Clarisse di Bisceglie nel loro monastero confezionassero i "Sospiretti delle monache", realizzati con pan di spagna farcito con crema e ricoperti da glassa di colore rosa. La leggenda narra inoltre che le monache prepararono questi dolci in occasione del matrimonio (andato a monte) tra Lucrezia Borgia e Alfonso d'Aragona, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli, che ebbe in regalo, in occasione delle nozze, il ducato di Bisceglie. Gli invitati, sospirando per l'attesa, vennero consolati con i dolci chiamati da quel giorno sospiri. Un altro aneddoto vuole che la forma del dolce tipico sia l'omaggio di un giovane pasticcere alla donna amata, ispirato dai suoi seni. Al di là delle leggende, la certezza è nell'etimo della parola giulebbe, di origine persiana, gu-lÄ b (acqua di rose), giunta a noi attraverso gli arabi, giulÄ b, giulebbe. Un'altra testimonianza, risalente al 1526, è quella dello storico, filosofo e teologo bolognese Leandro Alberti. Nella sua "Descrittione di tutta l'Italia" parlò di Bisceglie e di aver gustato un particolare "Zebibo tanto eccellente, con zuccaro, et altre cose aromatiche…". Alcuni interpretano il termine "zebibo" come "giulebbe". (fonte: Comune di Bisceglie)La tradizione è rimasta viva sino al XIX secolo in cui, a fronte di documenti scritti, si hanno testimonianze di pasticceri che si sono tramandati di generazione in generazione la ricetta di questo dolce.
In vista dell'evento di questa sera, abbiamo avuto il piacere di ascoltare ai nostri microfoni Sergio Salerno, presidente dell'Associazione pasticcerie storiche biscegliesi.
Quali sono le declinazioni più "stravaganti" del classico sospiro?
«La Notte dei Sospiri è una follia di gusto perché si producono i ricercati Sospiri Salati, prodotti solo per l'occasione della Festa, la festa dove tutti sono protagonisti attivi. Una stravaganza culinaria che rompe gli schemi tradizionali per sbizzarrire palati sopraffini ed amanti del food. Tra questi c'è anche il Gelato al gusto Sospiro di Bisceglie e gli abbinamenti con le migliori selezione di vini e birre».
Dalle sue origini, come si è evoluto fino ad arrivare ai giorni nostri? È cambiato qualche aspetto nel corso degli anni?
«Dedizione lavoro e passione per il proprio territorio e la gente che si ama. Questi sono gli ingredienti genuini che farciscono il successo del nostro Orgoglio Cittadino, e la squadra dell'Associazione Pasticcerie Storiche è il l'ingrediente segreto del successo. Nel corso degli anni l'evoluzione è stata vorticosamente meravigliosa, perché mossi dal solo desiderio di trasmettere sani valori e chiaramente esaltare e promuovere il bello della nostra città, della nostra Regione. Gli apprezzamenti oggi sono tangibili a livello non solo regionale ma internazionale».
Ormai il sospiro non è più semplicemente un simbolo della comunità biscegliese, ma un prodotto conosciuto e apprezzato a livello nazionale e non solo. Come pensate di continuare a promuovere ed esportare questo prodotto in futuro?
«La forza per promuovere deriva sempre dal supporto di tutta la cittadinanza e non solo, che apprezza l'idea del Sospiro non solo più come Dolce Eccellente e genuino, ma riconosce la bontà professionale ed umana di chi si impegna. Prossimo passo? Promuovere il Sospiro anche all'estero nelle migliori vetrine mondiali, e non da solo, ma accompagnato dalle Eccellenze Regionali. Solo con una vera squadra si può comunicare e far apprezzare i nostri talenti».