42Gradi, terzo appuntamento: dalla povertà alimentare alla fame come arma di genocidio

Ad intervenire nel corso della serata Ilaria Pertot, Nabil Bey Slameh, Andrea Segrè e Padre Moscone

sabato 26 luglio 2025 12.13
A cura di Serena De Musso
La fame come strumento di guerra. Questa e molte altre le suggestioni dell'appuntamento per venerdì 25 luglio di 42Gradi - Idee Sostenibili, la rassegna biscegliese sulla sostenibilità. A partire dalle 19 spazio alla riflessione "Povero Cibo" sullo spreco alimentare magistralmente condotta da Ilaria Pertot, docente di patologia delle piante presso l'Università di Trento e Andrea Segrè, docente di economia circolare all'Università di Bologna e direttore scientifico dell'Osservatorio internazionale Waste Watcher campagna "Spreco Zero". A seguire, alle 21.15 ha avuto inizio il panel serale "Morire di fame" con la partecipazione di Padre Franco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo e Corrado de Benedictis.

«Si ha sempre meno consapevolezza come consumatori riguardo ciò che mangiamo. Questo dipende in parte dal fatto che non c'è una vera e propria educazione alimentare nelle scuole e nelle famiglie, ma anzi si va tutti di fretta senza fermarsi a riflettere. Così facendo il cibo perde valore. Spesso siamo inermi ed indifferenti di fronte a messaggi anche molto aggressivi che vengono da chi quel cibo ce lo vende e piuttosto che riflettere a riguardo, affidiamo proprio a chi il cibo ce lo vende il compito di educarci all'alimentazione» ha commentato Ilaria Pertot.

«Dobbiamo uscire dalle università con i nostri lavori di ricerca, confrontarci con un pubblico più vasto, e far capire che il lavoro che facciamo poi è utile a tutta la società - ha dichiarato Andrea Segrè -. Ce la siamo un po' persa l'alimentazione perché il cibo c'è, salvo per i poveri, e lo troviamo in grande quantità nei supermercati e pian pianino ci siamo abituati a volerlo pagare poco. Guardando anche i numeri possiamo affermare che si tende a spendere più in altro, per soddisfare altri bisogni. Forse ciò su cui dovremmo soffermarci è che quel cibo ha un valore e un impatto sulla salute e quindi forse dovremmo dedicarci con più tempo, più cura e non risparmiare sul cibo. Possiamo risparmiare su altro».

Molti gli argomenti toccati durante il confronto tra Padre Moscone e De Benedictis, partendo dalla responsabilità nei confronti dello spreco alimentare sino all'impiego della fame come strumento di guerra in contesti di gravissime crisi umanitarie. Ad aprire la rassegna serale, infatti, le parole di Nabil Bey Salameh sul genocidio in Palestina e sulla indifferenza delle istituzioni: «La storia, quella vera chiederà conto ad Occidente del suo silenzio, chiederà conto a tutti noi di come abbiamo guardato Gaza morire e quando ci chiederanno "Dove eravate?" noi qui potremo dire "Eravamo lì, in un piccolo luogo accanto agli altri. Abbiamo parlato, abbiamo condiviso abbiamo, detto la verità abbiamo scelto l'umano mentre chiunque sceglieva il silenzio».

«Ringrazio chi ha pensato questo momento, ringrazio di cuore l'associazione 42 gradi che ha creato spazi di confronto in queste serate estive caldissime che di fatto sono vicine ai 42 gradi esterni, ma devono essere anche gradi di cuore e di mente di fronte alla situazione mondiale in cui ci troviamo, non solo per Gaza ma anche per tutte le guerre che stanno purtroppo scaldando e facendo cambiare il clima». Padre Franco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia Vieste e San Giovanni Rotondo.