82 licenziamenti nel settore pulizie ex Cdp, l'Usppi indice tre giornate di sciopero

Il sindacato chiede l'intervento del Prefetto per cercare soluzioni alternative

venerdì 2 marzo 2018
A cura di Serena Ferrara

Dal 16 aprile 2018 ottantadue dipendenti - quasi tutte donne - del settore pulizie non lavoreranno più presso l'Opera don Uva.
Le Società "Tre Fiammelle" e "L'Obiettivo" (subentrate alla ex società Ambrosia), che gestiscono il servizio presso l'ex Cdp, parlano di una «procedura tecnica prevista dalla legge in attesa delle determinazioni della società che gestisce l'Opera Don Uva».
Si tratterebbe - nella pratica - «solo di una ipotesi estrema, avviata proprio per tentare di individuare soluzioni alternative ai licenziamenti coinvolgendo a tal proposito anche gli Organi Istituzionali»​.

Al gioco di forza, tuttavia, i dipendenti non ci stanno. E i sindacati che li rappresentano nemmeno.
Questo il motivo per cui l'Usppi ha deciso di indire tre giornate di sciopero, la prima delle quali, provocatoriamente, l'8 marzo, giornata simbolo della conquista dei diritti femminili.
Al termine di un'infuocata assemblea sindacale ha deciso che nel giorno della Festa della donna e poi ancora martedì 13 e martedì 20 marzo, i dipendenti protesteranno in modo eclatante, finanche con lo sciopero della fame e incatenandosi davanti ai cancelli delle strutture di Bisceglie, Foggia e Potenza.

L'Usppi Puglia chiede così: «l'immediata convocazione da parte di Universo Salute – Opera Don Uva, al fine di sospendere con effetto immediato i provvedimenti di licenziamento, discutendo della riduzione drastica dell'appalto pulizie».

«Non possiamo tollerare che questi dipendenti - spiega il segretario generale Usppi Nicola Brescia - siano considerati 'lavoratori di serie B'; non possiamo permettere che vengono ulteriormente persi posti di lavoro e altre 82 famiglie in mezzo alla strada .
Si chiede, pertanto al prefetto della Bat, sensibilissimo alle problematiche del lavoro, di convocare con urgenza un incontro con i vertici del Don Uva, gli amministratori delle cooperative Tre Fiammelle e L'Obiettivo e le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti di 82 lavoratori».