Bilancio consuntivo, c'è tempo fino a lunedì 4 giugno altrimenti il comune sarà commissariato

Lo ha decretato la Prefettura Bat. Consiglio "costretto" a riunirsi per approvare il documento

mercoledì 16 maggio 2018 16.06
A cura di Vito Troilo
Ci sarà tempo fino a lunedì 4 giugno, sei giorni esatti al primo turno delle elezioni amministrative, per approvare il bilancio consuntivo 2017 del comune di Bisceglie. Lo ha stabilito, attraverso un apposito decreto emesso martedì 15 maggio, il Prefetto della Bat Maria Antonietta Cerniglia, fissando i termini della deroga concessa alle amministrazioni per l'espletamento di una procedura fondamentale per la gestione dell'ente.

Il segretario generale del comune Francesco Angelo Lazzaro ha trasmesso, in queste ore, il contenuto della nota a tutti i rappresentanti della massima assise cittadina, peraltro privata di un componente, il dimissionario Luigi Di Tullio, cui dovrebbe subentrare, nel corso della prima riunione utile, Enrico Capurso quale primo dei non eletti nella lista "Il faro" in competizione nel 2013.

Sempre che un'assemblea, effettivamente, si svolga prima del rinnovo. Toccherebbe a Franco Napoletano, presidente uscente del consiglio comunale, convocarla entro i termini e, nel caso in cui avvenisse, a ciò che resta di una maggioranza che molto probabilmente tale non è più raschiare il fondo del barile per trovare i voti necessari in consiglio. Logica politico-amministrativa vorrebbe che il provvedimento, relativo al 2017, fosse coerentemente votato da tutti coloro che hanno sostenuto l'amministrazione allo scorso 31 dicembre.

Se l'assemblea dovesse respingere il bilancio consuntivo o peggio ancora non essere convocata, la città sarebbe retta, seppure brevemente, da un Commissario nominato dal Prefetto per il disbrigo degli affari ordinari, fino alla composizione del nuovo consiglio e alla formazione della prossima giunta. Si concluderebbe nel modo più inglorioso una consiliatura di bassissimi contenuti, caratterizzata dallo sconfortante silenzio di gran parte dei suoi membri che per quasi cinque anni, in aula, non hanno preso la parola neppure per chiedere una bottiglietta d'acqua.