Bisceglie: truffa ai danni di un’anziana, finto Carabiniere incastrato grazie alla denuncia della vittima
Il truffatore si era fatto consegnare 5.000 euro e gioielli da una novantenne
giovedì 7 agosto 2025
10.03
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 21enne residente a Pomigliano d'Arco, gravemente indiziato di truffa aggravata ai danni di un'anziana donna.
Il provvedimento cautelare, che scaturisce da una meticolosa attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato eseguito qualche giorno fa dai Carabinieri della Tenenza di Bisceglie, che avevano raccolto la denuncia della novantenne biscegliese.
I fatti risalgono allo scorso maggio, quando la signora, sola nella propria abitazione, ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è finto suo nipote. L'uomo ha raccontato che il figlio della donna – ovvero il padre del sedicente nipote – era stato fermato dai Carabinieri presso un ufficio postale, e che, per ottenere la sua liberazione, sarebbe stato necessario un pagamento in denaro e preziosi.
Sotto shock e convinta dell'urgenza della situazione, la donna ha preparato la somma di 5.000 euro in contanti, oltre a oggetti in oro. Poco dopo, un uomo si è presentato alla porta di casa, dichiarando di essere un carabiniere in borghese inviato per ritirare il denaro. L'anziana, fidandosi, ha consegnato la somma richiesta. Solo successivamente, raccontando l'accaduto al figlio, ha compreso di essere stata vittima di una truffa e ha presentato denuncia-querela ai Carabinieri di Bisceglie che hanno immediatamente avviato le indagini.
Gli operanti quindi hanno acquisito e analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nei pressi dell'abitazione. Le registrazioni, in particolare quelle fornite da una vicina di casa, hanno documentato l'intero episodio, consentendo l'identificazione dell'uomo che è stato riconosciuto in fotografia anche dalla persona offesa.
Le immagini hanno inoltre permesso di accertare che l'uomo è giunto sul luogo del fatto a bordo di un'autovettura condotta da un complice, al momento ancora ignoto, a conferma che si tratta di un piano non occasionale, ma ben studiato e organizzato.
L'operazione dimostra l'importanza della collaborazione tra cittadini e istituzioni. Grazie alla tempestiva denuncia della signora è stato possibile interrompere così un disegno criminoso che avrebbe potuto mietere ulteriori vittime.
Le indagini proseguono per identificare i complici e verificare eventuali altri episodi collegati.
È importante sottolineare che l'eventuale responsabilità del soggetto dovrà essere accertata con sentenza definitiva, valendo, fino ad allora, la presunzione di innocenza.
Purtroppo, quello registrato oggi è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi analoghi che colpiscono le persone più vulnerabili, in particolare anziani soli, spesso presi di mira da bande organizzate che sfruttano tecniche consolidate di manipolazione psicologica. Le modalità sono ormai tristemente note: finti carabinieri,finti nipoti, finti avvocati o operatori di servizio che mirano a destabilizzare la vittima, facendole credere che l'intervento immediato sia necessario per salvare un familiare da gravi conseguenze.
L'Arma dei Carabinieri ricorda che nessun rappresentante dello Stato richiede denaro o gioielli a domicilio, e che in caso di dubbio è sempre bene contattare direttamente i familiari o il 112 prima di compiere qualsiasi azione.
Anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Barletta Andria Trani, Colonnello Massimiliano Galasso, ha voluto rilasciare una dichiarazione: «Questo episodio conferma, ancora una volta, quanto sia vile e odioso il fenomeno delle truffe agli anziani. Colpire persone fragili, spesso sole, approfittando della loro buona fede, è un atto che offende l'intera comunità. Ringrazio la signora per il coraggio dimostrato nel denunciare quanto accaduto e i nostri militari per la rapidità e l'efficacia dell'intervento. Continueremo a lavorare con determinazione per contrastare queste forme di criminalità e proteggere chi è più esposto a simili raggiri. Invito tutti i cittadini, soprattutto i più anziani, a non esitare mai nel segnalare situazioni sospette».
Il provvedimento cautelare, che scaturisce da una meticolosa attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato eseguito qualche giorno fa dai Carabinieri della Tenenza di Bisceglie, che avevano raccolto la denuncia della novantenne biscegliese.
I fatti risalgono allo scorso maggio, quando la signora, sola nella propria abitazione, ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è finto suo nipote. L'uomo ha raccontato che il figlio della donna – ovvero il padre del sedicente nipote – era stato fermato dai Carabinieri presso un ufficio postale, e che, per ottenere la sua liberazione, sarebbe stato necessario un pagamento in denaro e preziosi.
Sotto shock e convinta dell'urgenza della situazione, la donna ha preparato la somma di 5.000 euro in contanti, oltre a oggetti in oro. Poco dopo, un uomo si è presentato alla porta di casa, dichiarando di essere un carabiniere in borghese inviato per ritirare il denaro. L'anziana, fidandosi, ha consegnato la somma richiesta. Solo successivamente, raccontando l'accaduto al figlio, ha compreso di essere stata vittima di una truffa e ha presentato denuncia-querela ai Carabinieri di Bisceglie che hanno immediatamente avviato le indagini.
Gli operanti quindi hanno acquisito e analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nei pressi dell'abitazione. Le registrazioni, in particolare quelle fornite da una vicina di casa, hanno documentato l'intero episodio, consentendo l'identificazione dell'uomo che è stato riconosciuto in fotografia anche dalla persona offesa.
Le immagini hanno inoltre permesso di accertare che l'uomo è giunto sul luogo del fatto a bordo di un'autovettura condotta da un complice, al momento ancora ignoto, a conferma che si tratta di un piano non occasionale, ma ben studiato e organizzato.
L'operazione dimostra l'importanza della collaborazione tra cittadini e istituzioni. Grazie alla tempestiva denuncia della signora è stato possibile interrompere così un disegno criminoso che avrebbe potuto mietere ulteriori vittime.
Le indagini proseguono per identificare i complici e verificare eventuali altri episodi collegati.
È importante sottolineare che l'eventuale responsabilità del soggetto dovrà essere accertata con sentenza definitiva, valendo, fino ad allora, la presunzione di innocenza.
Purtroppo, quello registrato oggi è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi analoghi che colpiscono le persone più vulnerabili, in particolare anziani soli, spesso presi di mira da bande organizzate che sfruttano tecniche consolidate di manipolazione psicologica. Le modalità sono ormai tristemente note: finti carabinieri,finti nipoti, finti avvocati o operatori di servizio che mirano a destabilizzare la vittima, facendole credere che l'intervento immediato sia necessario per salvare un familiare da gravi conseguenze.
L'Arma dei Carabinieri ricorda che nessun rappresentante dello Stato richiede denaro o gioielli a domicilio, e che in caso di dubbio è sempre bene contattare direttamente i familiari o il 112 prima di compiere qualsiasi azione.
Anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Barletta Andria Trani, Colonnello Massimiliano Galasso, ha voluto rilasciare una dichiarazione: «Questo episodio conferma, ancora una volta, quanto sia vile e odioso il fenomeno delle truffe agli anziani. Colpire persone fragili, spesso sole, approfittando della loro buona fede, è un atto che offende l'intera comunità. Ringrazio la signora per il coraggio dimostrato nel denunciare quanto accaduto e i nostri militari per la rapidità e l'efficacia dell'intervento. Continueremo a lavorare con determinazione per contrastare queste forme di criminalità e proteggere chi è più esposto a simili raggiri. Invito tutti i cittadini, soprattutto i più anziani, a non esitare mai nel segnalare situazioni sospette».