Caso La salata, lettera di Carlo Bruni agli "indifferenti"
Intervento del direttore di sistemaGaribaldi: «La Natura ci sta dicendo in tutti i modi di cambiare direzione»
È un peccato che siano state la Capitaneria di Porto e la Magistratura a interrompere i lavori su un tratto storico di spiaggia biscegliese. È un peccato che non sia stata l'amministrazione comunale, evidentemente convinta della bontà dell'impianto; che non siano stati in suoi predecessori pronti a contestarne a posteriori l'operato, anche se ne sono stati attivi precursori. Ma è soprattutto un peccato che a interromperli non sia stata la cittadinanza, almeno quell'ampia parte che, percorrendo il litorale e magari approfittando della sua salubre bellezza, non è riuscita e non riesce a considerarlo un bene comune e assiste indifferente a quanto accade.
C'è qualcuno che in questi anni si sia mobilitato per denunciare le condizioni in cui versa un qualsiasi altro tratto di costa biscegliese? La vigilanza avrebbe chiarito a tutti le naturali conseguenze che una certa tipologia d'intervento può comportare su un bagnasciuga inadatto alla comune impiantistica di servizi alla balneazione.
Sarà questa l'occasione perché un dibattito pubblico affronti il futuro del nostro litorale e più in generale dei nostri beni paesaggistici e ambientali? E non per ostacolarne lo sviluppo – come qualcuno ritiene facciano le contestazioni – ma per pensarne uno compatibile, condiviso, partecipato. Almeno allo stesso livello che fecero quelli che lo difesero in passato, permettendoci ora di goderne. Si può certo obiettare sulle scelte di quelle amministrazioni, benché oggi la nostra costa sia considerata, proprio grazie a quegli interventi, la meglio tenuta del nord barese. Ma per migliorarle quelle scelte, non per demolirle.
È un'anomalia tutta italiana il costante ruolo correttivo che è costretta ad assolvere la Magistratura. Un ruolo che naturalmente si rivela spesso inadeguato e persino ingiusto rispetto a quanto necessario. Quanto durerà il sequestro cautelativo della zona? Quanto peserà negativamente l'interdizione sulla fruizione di quella spiaggia e sulla fama dell'intero litorale? Quanto sarebbe stato meno dispendioso, anche per l'azienda impegnata nella trasformazione del lido, se noi cittadini fossimo stati più attenti e ci fossimo fatti sentire prima? Quanto diversamente sarebbero andate le cose se non avessimo preferito, per quieto vivere o forse per vera cecità, ignorare quella spiaggia devastata solo a qualche centinaio di metri di distanza, l'orrore di un intero edificio costruito a ridosso della spiaggia di Salsello o anche il semplice sgarbo di chi tratta come pattumiera il bagnasciuga?
L'augurio è che Bisceglie e non soltanto chi la governa o l'ha governata, cambi rotta e valorizzi le sue qualità, con la cura e l'intelligenza dovute. L'augurio è che l'incidente occorso ridesti l'attenzione dei cittadini sui beni pubblici, sui beni comuni e non soltanto sulla salvaguardia dello striminzito recinto privato che ci affrettiamo a proteggere con muri sempre più alti. Dopo gli appuntamenti dedicati alla salute, il prossimo contributo del sistemaGaribaldi saranno "I tavoli di marzo": è quello che possiamo fare in un tempo così complicato. Saranno occasioni per riflettere sul futuro della città affidate allo sguardo femminile ma che potrà seguire chi vorrà.
La Natura ci sta dicendo in tutti i modi di cambiare direzione e sarebbe veramente un peccato se continuassimo, indifferenti, a tagliare il ramo su cui siamo seduti».