Covid, vaccini e mascherine, il commento di Matteo Bassetti: «Sono ottimista»

L'infettivologo ospite della settima edizione di DigithON

lunedì 11 luglio 2022 09.20
Fra gli ospiti della settima edizione di DigithON c'è stato l'infettivologo Matteo Bassetti, che ha parlato dell'attuale situazione Covid e delle nuove varianti sul palco delle Vecchie Segherie Mastrototaro insieme a Nunzia De Girolamo: «Stiamo di fronte a un virus che sta circolando ed è molto contagioso, in qualche modo interessa contemporaneamente tante persone. Nel nostro Paese ci sono probabilmente circa 200 mila persone al giorno positive, fra quelle che si dichiarano e coloro non lo fanno. La pressione sugli ospedali rimane molto bassa, almeno per chi ha la polmonite da Covid. Abbiamo gente con tampone positivo che va in una struttura ospedaliera per una frattura o problemi di altro tipo. Andrebbe infatti classificata diversamente e su questo bisognerebbe lavorare a livello generale» ha spiegato in un'intervista rilasciata anche a BisceglieViva.

«Se siamo qua e se abbiamo la possibilità di convivere con così tante persone positive, è solo grazie alle vaccinazioni. La Puglia è una delle Regioni con più somministrazioni e ci si rende conto di come, in qualche modo, i vaccini portino fuori alcuni territori rispetto ad altri. Sono ottimista e cerco di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Quando un virus circola così tanto, genera immunità e quindi non è solo un aspetto negativo. Molte persone contagiate potranno avere una maggiore protezione per il futuro. Guardiamo quest'estate con più ottimismo, la Puglia è una Regione altamente ospitale: ho visto in giro tanti turisti, non è il momento di dire che tutto va male» ha aggiunto il ligure.

«Credo che la mascherina abbia un ruolo unicamente per i fragili e gli anziani. A settembre, se diciamo che tutti si devono vaccinare, non pensiamo che possiamo fare tutto in una settimana. Bisogna dare ovviamente delle priorità: i primi sono quei 75% di over 80 e fragili che non hanno fatto la quarta dose. Non c'è dubbio che loro saranno i primi a essere chiamati, poi a ruota tutti gli altri. Il sistema credo che abbia bisogno di organizzarsi in questi due mesi, i centri vaccinali in molte Regioni sono chiusi. I cittadini devono sapere dove andare e a chi rivolgersi, è molto importante la programmazione della campagna di richiamo» ha concluso Bassetti.