Forcing delle opposizioni davanti alla Prefettura

L'obiettivo è ottenere risposte da Valiante, che al momento tace

mercoledì 15 gennaio 2020 12.45
A cura di Vito Troilo
Una conferenza stampa a pochi passi dalla sede della Prefettura, per esporre le proprie ragioni e chiedere, ancora una volta, un intervento diretto, celere e risolutivo del rappresentante del governo sul territorio in merito alla situazione politico-amministrativa di Bisceglie.

Francesco Spina, Franco Napoletano, Enzo Amendolagine, Giorgia Preziosa e Alfonso Russo - cinque dei sei proponenti il ricorso per l'annullamento delle deliberazioni del consiglio comunale sul Documento unico di programmazione e tutti gli atti conseguenziali, già vinto al Tar e pendente in Consiglio di Stato - hanno espresso le loro motivazioni nella mattinata di mercoledì 15 gennaio in via Cialdini a Barletta, di fronte al Palazzo di Governo. Con loro, anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Grazia Di Bari, convinta sostenitrice delle ragioni dei ricorrenti.

Gli esponenti delle minoranze nella massima assise cittadina hanno ribadito, qualora fosse necessario, di rappresentare la maggioranza dei biscegliesi sia in termini di peso specifico delle coalizioni che si sono presentate alle ultime elezioni amministrative del 2018 che nel sentire popolare attuale.

Pur nutrendo massima fiducia nelle istituzioni dello stato, i consiglieri di opposizione hanno ricordato che fu proprio l'ex Prefetto Emilio Dario Sensi, predecessore di Maurizio Valiante, «ad avviare l'iter di denuncia delle violazioni commesse nell'adozione degli atti di bilancio 2019 del comune di Bisceglie. Dopo il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato si è acclarata l'assoluta e completa illegittimità di tutti gli atti annullati dalla giustizia amministrativa, compreso il Conto consuntivo del 2018» hanno sottolineato.

«I servizi essenziali oggi sono bloccati, la città è completamente ferma, mentre Angarano si diletta nel balletto degli assessori che vanno e vengono» hanno aggiunto.

L'obiettivo è ottenere risposte chiare dalla Prefettura, a cominciare da una road map con scadenze precise e tassative. «Il Prefetto ponga un orizzonte a questo scempio amministrativo di finta riadozione di atti annullati, atti con palesi violazioni, false imputazioni a bilanci non esistenti e persino files di documenti sottratti e cancellati dal cassetto privato, sottoposto a password riservate d'accesso, dei consiglieri di opposizione, di fatto ostacolati nello svolgimento delle loro funzioni» hanno tuonato a più riprese i consiglieri.

«Il nostro concittadino ministro Francesco Boccia, che recentemente si è fatto portavoce dell'esigenza dell'affermazione dei principi di legalità proprio presso la Prefettura della Bat, segua con attenzione la vicenda della sua città, che sta danneggiando gli interessi dei cittadini biscegliesi che non tollerano più questa situazione e contribuisca ad evitare il più clamoroso fallimento comunale che l'Italia abbia mai conosciuto» hanno concluso. Valiante, per il momento, continua a tacere.