Giulio Boccaletti e Roberto Bellotti alle Vecchie Segherie Mastrototaro con "Il futuro della natura"-L'INTERVISTA
La presentazione, organizzata in collaborazione con 42Gradi-Idee Sostenibili si è svolta nella serata di lunedì 20 ottobre
martedì 21 ottobre 2025
10.37
Nella serata di lunedì 20 ottobre negli accoglienti spazi delle Vecchie Segherie Mastrototaro si è parlato di natura e di sviluppo condiviso con Giulio Boccaletti, già ospite del Festival 42Gradi a Bisceglie e Roberto Bellotti, rettore dell'Università di Bari in occasione della presentazione di "Il futuro della natura". SI tratta, come spiegato nella serata, di un libro che punta a ribaltare la percezione di natura, inquadrandola non più come bene da sfruttare, ma come garanzia di sviluppo e benessere e per questo bene da preservare.
«Nel libro racconto un futuro della natura dove riconosciamo che gli ecosistemi sono una infrastruttura fondamentale della società - ha spiegato Boccaletti -. Questo perché il futuro della natura in realtà è il nostro futuro, il futuro che noi rischiamo di costruire nel paesaggio cercando di controllarlo costruendo infrastrutture civili, ma anche riconoscendo negli ecosistemi e nell'agricoltura una funzione collettiva, pubblica che ci sostiene e da le basi al futuro che vogliamo costruire».
A moderare la presentazione il rettore dell'Università di Bari Roberto Bellotti, che ha partecipato alla discussione argomentando sull'importante ruolo dell'Università in tematica di sviluppo condiviso e benessere ambientale.
«L'Università alimenta ricerche importanti nel settore dell'innovazione tecnologica legati alla possibilità di contrastare i cambiamenti climatici, quindi ha un ruolo fondamentale in questo. Tuttavia non bisogna tralasciare l'altro ruolo che è quello di diffusione della conoscenza sia con le nuove generazioni sia con la società civile» ha spiegato Bellotti.
«Nel libro racconto un futuro della natura dove riconosciamo che gli ecosistemi sono una infrastruttura fondamentale della società - ha spiegato Boccaletti -. Questo perché il futuro della natura in realtà è il nostro futuro, il futuro che noi rischiamo di costruire nel paesaggio cercando di controllarlo costruendo infrastrutture civili, ma anche riconoscendo negli ecosistemi e nell'agricoltura una funzione collettiva, pubblica che ci sostiene e da le basi al futuro che vogliamo costruire».
A moderare la presentazione il rettore dell'Università di Bari Roberto Bellotti, che ha partecipato alla discussione argomentando sull'importante ruolo dell'Università in tematica di sviluppo condiviso e benessere ambientale.
«L'Università alimenta ricerche importanti nel settore dell'innovazione tecnologica legati alla possibilità di contrastare i cambiamenti climatici, quindi ha un ruolo fondamentale in questo. Tuttavia non bisogna tralasciare l'altro ruolo che è quello di diffusione della conoscenza sia con le nuove generazioni sia con la società civile» ha spiegato Bellotti.