Napoletano perentorio sulla chiusura del reparto di cardiologia dell'ospedale

«Angarano ricordi che fare il sindaco significa decidere e prendersi responsabilità»

venerdì 12 ottobre 2018 14.22
Nota perentoria di Franco Napoletano, consigliere comunale del Partito comunista italiano riguardo la paventata chiusura dell'unità operativa di cardiologia dell'ospedale civile "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie.

«La giunta regionale pugliese ha deciso, in pratica, di chiudere il reparto di cardiologia dell'ospedale di Bisceglie, un reparto eccellente ed efficiente. Questo, nell'ambito del progressivo ridimensionamento e svuotamento degli ospedali di Bisceglie e Trani, in favore del potenziamento di altri ospedali della Provincia.
Quanto appare, oggi, finalmente chiaro ad altri, il Partito Comunista Italiano di Bisceglie lo aveva già intravisto e denunciato nel luglio scorso, allorquando si cominciò con il dimezzare il numero di posti letto della cardiologia da 12 a 6 (doveva essere solo per l'estate!), non assicurando la copertura stabile del personale medico ed infermieristico.

Prendiamo atto con piacere che altri partiti e consiglieri regionali (persino quelli dello stesso partito del presidente Emiliano) abbiano compreso, anche se in ritardo, la gravità della situazione ed assunto una presa di posizione pubblica.
Auspichiamo, in ogni caso, che i consiglieri regionali facciano sentire la loro voce anche nelle Istituzioni di cui fanno parte.
Al di là di ogni altra considerazione, appare necessario che ci sia un fronte politico il più ampio possibile, per impedire il declassamento dell'ospedale di Bisceglie, che, invece, andrebbe riqualificato.

Ci hanno dato le strutture ambulatoriali perché, forse ci vogliono togliere tutto il resto?
Parlare della realizzazione di nuovi ospedali territoriali, sapendo che non ci sono le condizioni per i problemi della finanza pubblica e della spesa sanitaria, significa prendere in giro i pugliesi e, con essi, i cittadini di Bisceglie.

In questa situazione, dov'è il sindaco di Bisceglie?
Già a luglio, su questo problema, avevamo chiesto inutilmente al sindaco Angarano di tenere gli occhi aperti, di chiedere un incontro con il presidente Emiliano, di essere pronto a battere i pugni sul tavolo.

Che fa, invece, Angarano? Come su altri problemi cittadini, si defila, tace, prende tempo! Ricordiamo ancora una volta ad Angarano che fare il sindaco significa anche decidere ed assumersi le proprie responsabilità.
Chiediamo che, come sulla questione dell'igiene cittadina, si convochi un consiglio comunale monotematico sulle problematiche rivenienti dalla chiusura del reparto di cardiologia.
L'inerzia sarebbe incomprensibile e complice».