L'opposizione demolisce l'operato dell'amministrazione Spina

Notevole partecipazione all'evento congiunto organizzato da sei consiglieri di minoranza presso le Vecchie Segherie Mastrototaro

martedì 12 settembre 2017 8.32
A cura di Vito Troilo
Spesso non è il contenuto di ciò che si dice a rendere memorabile un incontro, specialmente in politica. La differenza la fanno l'occasione e il contesto in cui si enunciano concetti che magari sono stati già stati espressi in altre situazioni.

La portata dell'evento congiunto organizzato da sei consiglieri comunali di opposizione lunedì 11 settembre all'interno delle Vecchie Segherie Mastrototaro, cornice sempre più centrale per la vita sociale e il respiro culturale della città, potrà essere meglio definita soltanto fra alcune settimane. Ciascuno, secondo convenienza, senso di appartenenza, forse anche lungimiranza, ha interpretato a modo suo le circostanze che, è un dato di fatto, hanno indotto Angelantonio Angarano, Gianni Casella, Massimo Mastrapasqua, Pierpaolo Pedone, Giorgia Preziosa e Roberta Rigante a presentarsi davanti ai cittadini per illustrare le loro tesi, i loro punti di vista, le idee per la graduale uscita da un innegabile immobilismo che sembra aver ancorato Bisceglie agli anni '90.

«Siamo sempre stati dalla stessa parte in questi anni, oppositori di una pessima amministrazione, abituata alle censure della Corte dei Conti, che ha lasciato la città in uno stato di abbandono. Bisogna rendere fruibili le opere oltre che realizzarle. Guardiamo il caso della piscina comunale» ha affermato il segretario cittadino del Partito Democratico Roberta Rigante, scettica riguardo le probabilità di una gestione in discontinuità da parte di Vittorio Fata, vicesindaco che assolverà alle prerogative del primo cittadino a seguito della decadenza di Francesco Spina: «Cominciare con un rimpasto non è certo un gran segnale».

«Giusto confrontarsi direttamente con quegli stessi cittadini che nel 2013, ci hanno eletto all'opposizione per vigilare sull'operato della maggioranza: riteniamo di aver fatto il nostro dovere rispettando un mandato chiaro quanto quello affidato a Spina che al contrario ha deciso di infischiarsene lasciando la guida a un'amministrazione delegittimata che non sarà in grado di risolvere alcun problema» ha sostenuto Angelantonio Angarano, rimarcando alcune emergenze, dall'igiene urbana alla sicurezza e alla legalità, rimproverando su questo punto a giunta e maggioranza un silenzio incomprensibile e assordante a seguito dei recenti avvenimenti di cronaca (due omicidi in poche settimane): «Non hanno avuto neppure il coraggio di aprire bocca».

Una vera e propria requisitoria, quella del capogruppo Pd in consiglio comunale, nei confronti di Spina «che fa sempre la vittima, sostiene che i giornalisti non lo comprendono e tira fuori il solito mantra delle presunte grandi opere come il waterfront, le cui vicissitudini sono sotto gli occhi di tutti» e, secondo Angarano, «dimentica di dare risposte all'emergenza abitativa, dato che il bando per l'assegnazione degli alloggi popolari è in ritardo da più di un anno».

Quali le prospettive? «La prossima campagna elettorale per le amministrative sarà durissima. Sarà dovere dei protagonisti evidenziare i problemi e suggerire le proposte in un quadro di confronto. Bisceglie non può più essere governata da un'unica visione e versione dei fatti: il consigliere comunale non può servire soltanto ad alzare la mano!» ha sottolineato l'esponente del Partito Democratico, raccogliendo applausi scroscianti e per certi versi liberatori. «Associazioni, comitati, semplici cittadini: fate sentire la vostra voce. Il futuro è un'amministrazione veramente partecipata anziché di finte consulte» ha concluso Angelantonio Angarano.

Ironico Gianni Casella: «Qualcuno preferisce, o forse è costretto, a fare le conferenze stampa da solo... Eppure i video trionfalistici con tanto di colonna sonora de "Il gladiatore" lascerebbero intendere ben altro tipo ci consenso». Secondo l'esponente di minoranza «la città merita un programma di fattibilità, non una gestione contrassegnata da finanziamenti intercettati senza alcun filo logico per realizzare opere che non hanno certo accresciuto il benessere dei cittadini».

Casella ha esecrato le parole utilizzate da Spina nei confronti dell'iniziativa dell'opposizione: «Non cadremo nella tentazione di rispondere a simili provocazioni». E giù, come macigni, i dati reali forniti dalla Camera di Commercio di Bari e dall'Istat: «Da gennaio 2014 ai primi giorni di settembre del 2017 in città hanno chiuso i battenti 899 attività. Bisceglie è al 6222° posto in Italia per indice di redditività, 6474° per tasso di popolazione attiva (solo il 40% degli abitanti risulta lavorare), 6660° per tasso di occupazione, 6800° per indice di consumi pro-capite. Più del 40% dei biscegliesi ha un reddito pro-capite inferiore ai 10 mila euro, di gran lunga sotto la soglia di povertà. Tutto questo però non lo trovate nelle slides di Spina».

La ricetta? «In questa fase delicata non ha senso fare distinzioni fra destra e sinistra perdendosi in discorsi politici di cui ai biscegliesi non importa nulla. Insieme si può e si deve cambiare. Prima la città» ha chiosato Gianni Casella.

Il tempo, signore, saprà dare la rilevanza esatta a un avvenimento che potrebbe restare isolato come segnare l'inizio di una nuova fase politico-amministrativa per Bisceglie. In ogni caso, diventa sempre più evidente l'isolamento di Francesco Spina sullo scenario locale. Smarrita la patente del civismo per arrampicarsi in un Pd ormai quasi disabitato, non gli restano che le primarie con Napoletano.
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