La lotta alla corruzione parte da scuola: Francesco Caringella alle Vecchie Segherie Mastrototaro

Lunedì mattina il magistrato e scrittore dialogherà con gli studenti del territorio

domenica 20 maggio 2018 11.29
La corruzione non è soltanto un reato contro la pubblica amministrazione, è molto di più e di peggio. È un problema culturale, una malattia sociale, un dramma economico, una ferita alla democrazia. La corruzione va combattuta a partire dalla formazione, prima che si incancrenisca con il cinismo è l'indifferenza.

L'impegno del magistrato e scrittore Francesco Caringella, che condivide la sua missione civica con il collega Raffaele Cantone con cui ha scritto un libro su questa esperienza, è quello di portare questo messaggio vivo e concreto alle nuove generazioni che si affacciano sulla scena sociale con strumenti ancora da limare, affinché siano pienamente consapevoli della necessità di affrontare questo male con feroce determinazione. Ne va della loro crescita, del loro futuro.

Sono tante le domande alle quali i due magistrati cercano di rispondere rivolgendosi ai ragazzi e alla loro voglia di conoscenza. Perché quello della corruzione non è e non deve essere un tema riservato agli esperti, ma va affrontato insieme ai cittadini dell'oggi e del domani, le principali vittime di quello che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito un furto di futuro.

Ecco perché Francesco Caringella porta la lotta alla corruzione nelle scuole e lunedì 21 maggio alle ore 11:45 sarà presso il Bookstore Mondadori delle Vecchie Segherie Mastrototaro per dialogare con i ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro Paese. Ecco perché le nostre sale si riempiranno dell'entusiasmo e della voglia di capire e di crescere degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Bisceglie.

Di corruzione è importante parlare a tutti i livelli, partendo dalle scuole, per insegnare che si può e si deve vivere senza lasciarsi tentare dalle sirene del facile guadagno, senza imboccare scorciatoie, con rigore, correttezza, rettitudine. Come scrivono i due magistrati: «La corruzione è una malattia sociale ed è evidente che potranno salvarci solo i nostri ragazzi e le nostre ragazze, uomini e donne in erba che hanno un "cuore sano e pulito", non ancora contaminato dagli interessi, dalle abitudini, dall'aridità. A loro vogliamo parlare spiegando il significato, le manifestazioni, le cause e gli effetti della corruzione, ma soprattutto i rimedi che, con il loro aiuto, debbono essere messi in campo».