La musica è una cosa semplice, i producer Takagi e Ketra lo spiegano a Digithon
Dagli esordi ai grandi successi, fenomenologia del tormentone
venerdì 6 settembre 2019
10.02
Il mondo della musica si evolve e scopre nuove modalità di elaborazione; gli interpreti diventano un mezzo, il volto di un progetto ben più ampio, frutto della fantasia dei producer, pigmalioni della discografia.
Precursori di questa tendenza sono Takagi (al secolo Alessandro Merli, già membro dei Gemelli Diversi, noto come THG) & Ketra (alias Fabio Clemente, beatmaker dei Boomdabash); hitmaker e producer italiani, dal loro sodalizio sono nati alcuni dei più grandi successi pop degli ultimi anni.
Intervistati dal giornalista Paolo Giordano, durante la prima serata della quarta edizione di DigithON, TaKagi e Ketra hanno raccontato al pubblico come è nata la loro collaborazione artistica, partendo dalla prima produzione datata 2014 per "Nu juorno buono" di Rocco Hunt, brano che trionfò nella categoria nuove proposte del Festival di Saremo.
Le sonorità dei due producer sono diverse da quelle presenti nello scenario musicale italiano: a fondersi è il sound anni '60/'70/'80, adattato a testi moderni che strizzano l'occhio alla contemporaneità, ai social, mescolando anche beat diversi. Lunga la serie di hit realizzate, come "L'esercito del selfie", "Amore e capoeira" , "Da sola/In the night"e " Mambo Salentino" solo per citarne alcuni.
Sempre più artisti italiani si affidano alla loro creatività artistica con la sola differenza che i nomi di Takagi & Ketra compaiono accanto a quello del brano in qualità di artisti principali, mentre all'interprete spetta il featuring; Tommaso Paradiso dei "The giornalisti", Jovanotti, Calcutta, Baby K, Fedez, senza dimenticare la regina dell'estate Giusy Ferreri, hanno cantato un successo dopo l'altro nato dalla sola creatività dei due ragazzi che, come hanno spiegato, non hanno alle spalle alcun percorso accademico musicale.
I due ospiti di DigithON 2019 hanno spiegato come sono nate alcune loro hit come per esempio "Da sola/In the night" interpretata da Tommaso Paradiso ed Elisa, brano realizzato in pochissimo tempo. Sono bastate poche note a scaldare il pubblico presente in largo Castello, che si è lasciato coinvolgere dai ritmi travolgenti di "Mambo Salentino" e "L'esercito del selfie".
Precursori di questa tendenza sono Takagi (al secolo Alessandro Merli, già membro dei Gemelli Diversi, noto come THG) & Ketra (alias Fabio Clemente, beatmaker dei Boomdabash); hitmaker e producer italiani, dal loro sodalizio sono nati alcuni dei più grandi successi pop degli ultimi anni.
Intervistati dal giornalista Paolo Giordano, durante la prima serata della quarta edizione di DigithON, TaKagi e Ketra hanno raccontato al pubblico come è nata la loro collaborazione artistica, partendo dalla prima produzione datata 2014 per "Nu juorno buono" di Rocco Hunt, brano che trionfò nella categoria nuove proposte del Festival di Saremo.
Le sonorità dei due producer sono diverse da quelle presenti nello scenario musicale italiano: a fondersi è il sound anni '60/'70/'80, adattato a testi moderni che strizzano l'occhio alla contemporaneità, ai social, mescolando anche beat diversi. Lunga la serie di hit realizzate, come "L'esercito del selfie", "Amore e capoeira" , "Da sola/In the night"e " Mambo Salentino" solo per citarne alcuni.
Sempre più artisti italiani si affidano alla loro creatività artistica con la sola differenza che i nomi di Takagi & Ketra compaiono accanto a quello del brano in qualità di artisti principali, mentre all'interprete spetta il featuring; Tommaso Paradiso dei "The giornalisti", Jovanotti, Calcutta, Baby K, Fedez, senza dimenticare la regina dell'estate Giusy Ferreri, hanno cantato un successo dopo l'altro nato dalla sola creatività dei due ragazzi che, come hanno spiegato, non hanno alle spalle alcun percorso accademico musicale.
I due ospiti di DigithON 2019 hanno spiegato come sono nate alcune loro hit come per esempio "Da sola/In the night" interpretata da Tommaso Paradiso ed Elisa, brano realizzato in pochissimo tempo. Sono bastate poche note a scaldare il pubblico presente in largo Castello, che si è lasciato coinvolgere dai ritmi travolgenti di "Mambo Salentino" e "L'esercito del selfie".