Lo studio della dieta della Caretta caretta attraverso le feci

Le acque di Bisceglie importante zona di foraggiamento per le tartarughe

mercoledì 13 gennaio 2021 07.00
A cura di Giuseppe Capacchione
Le tartarughe marine studiate anche attraverso le loro feci. Vengono raccolte in contenitori ed etichettate con il nome dell'animale, l'ora e il giorno in cui sono state depositate. Un modo per comprendere come si alimentano nelle acque del Mare Adriatico. È un progetto del centro recupero del Wwf di Molfetta in collaborazione con l'Università di Pisa. La dieta della Caretta caretta è molto varia, in particolare preferisce le alghe, i crostacei, i molluschi e le meduse. Questo tipo di studio è utile perché la fascia costiera antistante la città di Bisceglie è risultata essere una importante zona di foraggiamento per le testuggini. Infatti è frequente nell'area la presenza delle Caretta caretta. Lo testimoniano i numerosi recuperi da parte dei pescatori del posto di tartarughe che restano fortuitamente incastrate nelle reti dei pescherecci durante le battute di pesca.

La sensibilità delle marinerie locali è aumentata negli ultimi anni. Un tempo le tartarughe, una volta pescate, venivano subito rigettate in mare provocando loro uno shock che le portava alla morte. Oggi, invece, vengono consegnate ai volontari del Wwf che se ne prendono cura fino alla liberazione in acqua. La Caretta caretta purtroppo è una specie a rischio di estinzione a causa dell'inquinamento dei mari. Dalle feci sono emersi materiali di origine antropica come le plastiche. Durante un'autopsia nelle interiora di una tartaruga è stata ritrovata persino la corda di una barca che l'animale aveva inghiottito. Lo studio delle feci è un modo ulteriore per monitorare l'azione delle testuggini. È in fase sperimentale un dispositivo satellitare installato sul carapace che trasmette la posizione dell'animale appena emerge dal mare attraverso la rete gsm, la stessa dei telefoni cellulari, tracciando una mappa dei suoi spostamenti.