Maglia 165, Pedone Working fa chiarezza

«Possediamo un terreno che indice sulla superficie per pochi decimali di punto, non siamo tra i proponenti del piano di lottizzazione e non sussiste alcun interesse tra noi e il consigliere Pedone»

giovedì 20 giugno 2019 7.44
«Succede in questi giorni che attorno all'ampio, sempre utile dibattito apertosi in città intorno alla vicenda della maglia 165, venga fatto in modo del tutto inappropriato il nome della Pedone Working srl quale impresa tra gli artefici del Piano di lottizzazione portato all'attenzione dell'amministrazione comunale».

L'azienda ha desiderato perciò fare chiarezza rispetto alcuni punti:
«Pedone Working srl è proprietaria da molti anni di un appezzamento molto piccolo facente parte della suddetta maglia. Tale terreno incide sulla superficie dell'intera maglia per pochi decimali di punto.

Pedone Working srl, nella fase preliminare di studio della maglia, pur invitata al tavolo convocato dall'ufficio tecnico comunale sin dal lontano 2008, ha partecipato solo alla prima riunione. Poi, constatata l'impossibilità di poter concretamente incidere negli indirizzi progettuali che si intendeva scegliere, non vi ha più preso parte. Il tutto è certificato dal fatto che Pedone Working srl non risulta essere tra i soggetti proponenti il PdL. Abbiamo preso visione per la prima volta degli elaborati progettuali grazie al link circolato online in questi giorni.

Il consigliere comunale avvocato Pierpaolo Pedone è nipote (figlio del fratello) dell'amministratore della Pedone Working e di conseguenza cugino dei suoi figli altri soci. Ci spiace che sia stato tirato in ballo in una forzata "potenziale causa di conflitto d'interessi" vista l'insussistenza di tali interessi da ambo le parti. Mentre da un lato la nostra società risulta essere soggetto passivo nel piano di lottizzazione dovendo subire altrui scelte, dall'altro non si vede come l'avvocato Pedone possa trarre gli ipotetici benefici del supposto conflitto vista la linea indiretta del legame di parentela. Certamente nessuno di noi deve spiegare all'avvocato Pedone come comportarsi ma, a scanso di ulteriori futuri fraintendimenti, siamo qui a dirgli a chiare lettere che non v'è alcun nostro interesse sull'argomento per cui può sentirsi tranquillamente libero da ogni condizionamento - fosse anche psicologicamente sotteso - nei nostri confronti.
Speriamo con questo di aver fatto definitiva chiarezza su quest'aspetto della articolata vicenda.

Da biscegliesi, però, invitiamo l'amministrazione comunale, i consiglieri comunali, le associazioni, la stampa, i cittadini tutti, finita la fase della sterile polemica, a farsi portavoce di soluzioni alternative colmando il colpevole silenzio da tutti tenuto negli oltre dieci anni intercorsi da quando si è cominciato a parlare della questione. I proponenti, infatti, allo stato delle cose altro non stanno facendo che portare una delle soluzioni possibili alla luce dal vigente strumento urbanistico».