«Nessuna tutela per il personale delle mense scolastiche»

Baldini: «ItaliaViva promotrice di un'istanza per risolvere quest'ingiustizia»

lunedì 2 novembre 2020
50 mila lavoratrici e lavoratori in tutta Italia, oltre 30 solo a Bisceglie. Il personale occupato nelle mense scolastiche è stato duramente colpito dall'emergenza epidemiologica e, malgrado un contratto collettivo nazionale, da molti mesi non percepisce alcuna retribuzione.

«È solo la punta dell'iceberg, dato che questi lavoratori - assunti mediamente con un contratto a tempo indeterminato (la maggior parte a tempo parziale e poche unità a tempo pieno), dalle società che vincono gli appalti del servizio - si trovano, di fatto, con 75/90 giorni di mancata retribuzione ogni anno e di mancata copertura previdenziale, corrispondenti al periodo di vacanze estive» ha affermato la biscegliese Gabriella Baldini, coordinatrice di Italia Viva nella Bat.

«Ciò significa due cose: la più importante è la mancata retribuzione nel periodo delle vacanze estive e, soprattutto, la perdita di circa 15 mesi di contribuzione ai fini pensionistici (durante il contratto quinquennale con le società che vincono gli appalti). Questi lavoratori, nel periodo estivo, non possono chiedere l'indennità di disoccupazione, non si possono ammalare perchè non percepirebbero l'indennità di malattia, non maturano ferie e mensilità aggiuntive. Hanno un'unica possibilità: trovare un lavoro regolare, a tempo determinato presso bar, ristoranti, pizzerie. Problema non facile da risolvere perchè questi pubblici esercizi hanno, di norma, personale già programmato» ha spiegato.

«Ma il fatto che i lavoratori della ristorazione collettiva delle mense scolastiche non fossero tutelati, per legge e per contratto collettivo nazionale, nei periodi estivi di chiusura delle scuole, è venuto quasi subito dalla lettura delle numerose pagine dedicate alla "ristorazione collettiva" del vigente contratto nazionale dei pubblici esercizi» ha aggiunto.

«Su questo problema, che potrà essere risolto definitivamente solo con interventi legislativi nazionali e di sostegno al reddito regionali, è auspicabile una presa di coscienza collettiva tale da portare i sindacati confederali e i politici locali ad affrontare e risolvere una pesante ingiustizia nei confronti dei lavoratori della ristorazione collettiva scolastica, da troppo tempo penalizzati. Nel merito ItaliaViva si farà promotrice di un apposita istanza che sarà presentata sui tavoli della politica nazionale e regionale» ha concluso Baldini.