Partecipazione massiccia all'incontro sulla Siria presso la chiesa di San Silvestro
Particolarmente toccante la testimonianza della giovane studentessa Mervat Sayegh
sabato 6 ottobre 2018
11.55
Sarà per la sensibilità innata di una comunità parrocchiale che è particolarmente propensa all'ascolto, sarà perché il tema è ancora (purtroppo) di strettissima attualità: la massiccia partecipazione all'incontro sulle sorti della Siria che si è tenuto venerdì 5 ottobre presso la chiesa di San Silvestro a Bisceglie costituisce un segnale molto positivo.
Erano in tanti per "Le braccia aperte della Siria. Quali speranze per questa comunità ferita?", l'evento organizzato da Pax Christi e dai rappresentanti della parrocchia di San Silvestro col patrocinio del comune di Bisceglie e alla presenza del sindaco Angelantonio Angarano.
Gli interventi di Monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo, Monsignor Giovanni Ricchiuti, biscegliese e presidente di Pax Christi Italia, Mervat Sayegh, giovane studentessa siriana e del moderatore don Christian Medos, consigliere nazionale Pax Christi, hanno elevato i contenuti di un dibattito necessario per la conoscenza delle dinamiche che hanno causato uno dei conflitti più sanguinosi del decennio. Il racconto della Siria prima dello scoppio di una guerra tutt'altro che "civile" ha toccato i cuori dei numerosi presenti, aiutando a comprendere meglio quali profonde ferite hanno lacerato un paese abituato per decenni alla pacifica convivenza di diversi gruppi etnici e religiosi. La speranza è che il dialogo ecumenico possa contribuire a sanarle.
Erano in tanti per "Le braccia aperte della Siria. Quali speranze per questa comunità ferita?", l'evento organizzato da Pax Christi e dai rappresentanti della parrocchia di San Silvestro col patrocinio del comune di Bisceglie e alla presenza del sindaco Angelantonio Angarano.
Gli interventi di Monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo, Monsignor Giovanni Ricchiuti, biscegliese e presidente di Pax Christi Italia, Mervat Sayegh, giovane studentessa siriana e del moderatore don Christian Medos, consigliere nazionale Pax Christi, hanno elevato i contenuti di un dibattito necessario per la conoscenza delle dinamiche che hanno causato uno dei conflitti più sanguinosi del decennio. Il racconto della Siria prima dello scoppio di una guerra tutt'altro che "civile" ha toccato i cuori dei numerosi presenti, aiutando a comprendere meglio quali profonde ferite hanno lacerato un paese abituato per decenni alla pacifica convivenza di diversi gruppi etnici e religiosi. La speranza è che il dialogo ecumenico possa contribuire a sanarle.