Poesia d'estate sotto il grande albero di pistacchio dell'orto botanico

In scena il reading intitolato "Alberi" a cura di Fabulanova in versus

venerdì 21 luglio 2017 15.49
A cura di Vito Troilo
La poesia non salverà il mondo ma non ha certo abdicato al compito di aprire le menti. Giovedì 20 luglio, complice la temperatura gradevole, l'alternarsi delle voci di 14 poeti accompagnati dalle note di cinque musicisti ha trasformato l'orto botanico, luogo suo malgrado simbolo dell'incapacità degli uomini di mettere a frutto la generosità di un altro uomo.

Sotto l'ultracentenario pistacchio del giardino dimenticato l'associazione Fabulanova in versus ha messo in scena l'evento non a caso intitolato "Alberi", aperto da un monologo di Francesco Tammacco, proseguito con le declamazioni di Luana Lamparelli (Il mandorlo in fiore), Dino Cosmai (Voglio dire di un anziano albero), Antonia Barba (Questa fragile poesia), Liliana Salerno (Cipria a Trani), Alberto Santoro (Vita), Giuliano De Santis (Grano ed edera), Silvana Kuhtz (Conclusione), Pantaleo Annese (L'albero di Pulcinella), Katiuscia Nazzarini (Edera), Antonella Puddu (Giovane cedro), Pietro Casella (Genesi karma albero), Zaccaria Gallo (Acacia mimosa ulivo), chiuso da una breve performance dell'attore Mattia Galantino. Nicola Nesta, Shannon Anderson, Caterina Nesta, Teresa Barbieri e Menico Copertino hanno sottolineato musicalmente i vari momenti della serata.

La poesia non salverà il mondo ma potrebbe e dovrebbe essere, se non proprio per tutti, un pizzico meno esclusiva di quanto purtroppo è sembrato. Un limite così evidente che è logico ritenere voluto. Peccato.