Sacchetti bio a pagamento, Leo Carriera: «Speriamo capiscono che non è possibile elevare sanzioni ai commercianti nei primi sei mesi»

Per Confcommercio una normativa in linea di principio virtuosa, finisce per penalizzare ancora una volta il commercio

martedì 16 gennaio 2018
A cura di Serena Ferrara
Si prevedono sanzioni da 2.500 a 25.000 euro, elevabili fino a 100.000 euro. Per i commercianti di frutta, verdura, carne e pesce che non rispetteranno il nuovo obbligo di sostituzione dei sacchetti ultraleggeri con shopper biodegradabili, le conseguenze rischiano di essere pesantissime.

«Sebbene il principio alla base con la sostituzione dei sacchetti ultraleggeri in uso con quelli biodegradabili sia lodevole, confermandoci un Paese virtuoso in Europa, nel rispetto dell'ambiente e dunque di noi stessi, coerentemente in linea con l'abolizione delle shopper non compostabili disposta ed accolta già nel 2011, credo – dichiara Leo Carriera Direttore Confcommercio Bari – sia poco corretto lo strumento imposto dall'Unione Europea che prevede, tra l'altro, tempistiche di applicazione poco graduali».
A differenza delle borse shopper che si possono acquistare o meno in cassa, la nuova norma obbliga gli esercenti a richiedere ai clienti, il pagamento dei nuovi sacchetti biodegradabili e compostabili, poiché non esiste una vera alternativa.

«Per gli addetti ai lavori e gli esercenti è oltremodo difficile monitorare l'uso da parte dei clienti di sacchetti portati da casa e verificarne l'idoneità senza evitare di creare contenziosi e confusione con la clientela. Sarebbe auspicabile – conclude Carriera – pensare di prendere almeno sei mesi di tempo senza elevare da subito salate sanzioni per i commercianti che non rispettano la normativa vigente, per verificare gli effetti pratici scaturiti da un provvedimento del genere e dare la possibilità a consumatori ed esercenti di adeguarvisi gradualmente».