Sergio Silvestris e la lotta alla xylella: «In Europa per farci sentire e far valere la nostra voce»

Il biscegliese, candidato alle elezioni europee con Forza Italia, vuole proseguire la battaglia dai banchi di Bruxelles

sabato 18 maggio 2019 11.48
È stato tra i primi a occuparsi del fenomeno xylella e ora il biscegliese Sergio Silvestris, candidato alle elezioni europee del prossimo 26 maggio nella lista di Forza Italia per la circoscrizione sud (Puglia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise) intende proseguire la sua battaglia in difesa dell'olivicoltura italiana anche a Bruxelles.

Nel corso di alcuni incontri tenutisi nei giorni scorsi in Puglia, Silvestris ha affrontato la questione xylella: «La crescita di piante di olivo, mandorlo e oleandro infettate si è estesa gradualmente, arrivando a contagiare circa il 40% dell'intera Puglia (quasi cento volte più degli 8mila ettari dell'autunno 2013). Il numero di piante che sono state estirpate finora, in modo incompleto e tardivo, è di poche migliaia.

Dal sud del Salento la xylella è già arrivata a Monopoli, e di questo passo ci vorrà molto poco perché arrivi anche nella nostra terra. In mancanza di dati aggiornati, Coldiretti e Confagricoltura hanno stimato in 2 miliardi di euro il danno ed in 20 milioni le piante compromesse. Questo quadro è ovviamente destinato a peggiorare con il tempo. Ormai la Xylella è presente in buona parte dei Paesi europei; questo è segno che l'Unione non ha una legislazione in grado di ostacolare l'importazione di questo parassita. È necessario seguire controlli accurati seguendo i metodi della quarantena ma per fare questo ci vogliono delle buone leggi e strutture adeguate».

Silvestris ha rimarcato: «La mia missione in Europa è bloccare la diffusione della Xylella. Occorrono fondi per finanziare le estirpazioni delle piante infette, il reimpianto di nuovi ulivi resistenti al batterio, e l'indennizzo delle aziende agricole e dei frantoi coinvolti da questa catastrofe. Bisogna finanziare progetti di studio per contrastare il batterio. Ho condiviso questa riflessione con la facoltà di agraria dell'Università di Bari. Nell'immediato futuro si dovrà anche impostare un nuovo ordinamento agricolo che tenga conto delle esperienze già maturate, degli aspetti economici, del problema dell'acqua e del clima, del paesaggio, del turismo».