Soldi per pilotare le indagini sul clan Di Cosola, Carabiniere biscegliese condannato a 10 anni di reclusione

Condanne a pene comprese tra i 13 anni e 4 mesi e 6 anni di carcere nel processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato

martedì 19 aprile 2022 17.55
Il gup del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi ha condannato a pene comprese tra i 13 anni e 4 mesi di reclusione, e i 6 anni di reclusione quattro imputati, tra i quali un carabiniere di Bisceglie che all'epoca dei fatti contestati, 2012-2018, era in servizio a Giovinazzo.

Secondo l'indagine dei colleghi militari dell'Arma, coordinata dai pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano e Domenico Minardi, il carabiniere Antonio Salerno (condannato a 10 anni di reclusione) e il collega Domenico La Forgia (quest'ultimo attualmente a processo separatamente con rito ordinario), per anni avrebbero ricevuto regali e denaro, 400mila euro in totale, per pilotare, ritardare o rivelare particolari di indagini sul clan mafioso Di Cosola, fornendo in alcune occasioni copia di verbali dei collaboratori di giustizia.

L'inchiesta nel giugno 2020 portò all'arresto dei due carabinieri, del pasticcere Gerardo Giotti, accusato di aver fatto da tramite tra i pregiudicati e i militari (condannato alla pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione), e di un pregiudicato affiliato al clan, Mario Del Vecchio (condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione), tutti al momento detenuti: i primi tre agli arresti domiciliari mentre Del Vecchio in carcere.

Nel processo era imputato anche il collaboratore di giustizia Michele Giangaspero, condannato a 6 anni di reclusione. Gli imputati sono stati ritenuti responsabili dei reati, a vario titolo contestati, di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari e rivelazione del segreto d'ufficio.

La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.