Spina: «Disfatta culturale per la città»

L'ex primo cittadino: «Bisceglie mortificata, se si fa ancora qualche evento è solo grazie ai privati»

sabato 5 gennaio 2019
«Negli anni scorsi la mia amministrazione offriva cinque rassegne culturali che duravano, con decine e decine di eventi, tutto l'anno, attirando l'attenzione di tanti turisti». Questo l'incipit con cui l'ex sindaco Francesco Spina ha argomentato una riflessione di natura politico-amministrativa sulla gestione degli eventi culturali a Bisceglie.

«Le cinque rassegne venivano rappresentate nei cinque principali contenitori culturali pubblici della città: il Teatro Garibaldi, il Teatro don Luigi Sturzo, Palazzo Tupputi, la chiesa di Santa Margherita e il Castello. A questi si aggiungeva il Casale di Pacciano, anch'esso restaurato e recuperato dalla mia amministrazione come gli altri» ha aggiunto.

«Oggi, purtroppo, questi beni culturali sono stati abbandonati da Angarano & co. e se si fa ancora qualche evento a Bisceglie lo si organizza grazie all'ospitalità di strutture private come le Vecchie Segherie Mastrototaro o il Politeama. Insomma, se per i privati che organizzano gli eventi può essere un'occasione di promozione per la comunità biscegliese e per il comune di Bisceglie è una vera e propria disfatta culturale e la mortificazione di quel ruolo di pilastro culturale pugliese che avevamo costruito per Bisceglie.
E per fortuna la mia amministrazione salvò dall'oblio il Concerto bandistico biscegliese dandogli una sede comunale e conferendo, grazie ad un mio provvedimento quale presidente della provincia Bat, il titolo prestigioso di "Orchestra provinciale Bat".

Insomma, altri tempi... È passato poco più di un anno sembra passato un secolo per i danni causati da questa amministrazione senza testa né coda!» ha concluso Spina.