Un premio all'inventore biscegliese dell'algoritmo che prevede l'insorgere dell'Alzheimer dieci anni prima

Nella serata a cura del Lions Club Bisceglie, Nicola Amoroso ha spiegato i dettagli della ricerca dell'equipe di fisici dell'università di Bari

venerdì 9 febbraio 2018 07.13
A cura di Serena Ferrara
Una serata dedicata a Nicola Amoroso, il giovane fisico biscegliese che ha guidato il team di ricercatori Uniba cha ha inventato l'algoritmo che prevede l'insorgere dell'Alzheimer con dieci anni di anticipo.
Ad organizzarla, il Lions Club Bisceglie presieduto da Pasquale Stipo, che in un incontro presso il liceo Da Vinci, affollato di soci, curiosi e studenti ha inteso divulgare i sensazionali risultati della scoperta.
L'algoritmo messo a punto dai ricercatori baresi – di cui fanno parte anche Marianna La Rocca, Stefania Bruno, Tommaso Maggipinto, Alfonso Monaco, Roberto Bellotti e Sabina Tangaro – è in grado di identificare cervelli sani e cervelli affetti da quello che in gergo clinico è detto "lieve indebolimento cognitivo", una condizione che può manifestarsi già un decennio prima dell'insorgere vero e proprio dell'Alzheimer.
Il grado di accuratezza del metodo applicato è elevatissimo: nelle immagini dei 200 soggetti analizzati l'algoritmo ha emesso diagnosi precise l'84% delle volte.
Alla base del modello matematico, la traduzione matematica del principio clinico che i vari distretti del cervello tra loro connessi nei processi cognitivi cambiano nel tempo e a seconda delle patologie. Studiando le alterazioni celebrali hanno così scoperto che l'algoritmo ideato restituiva una classificazione più accurata dell'Alzheimer quando le regioni del cervello comparate erano di grandezza compresa tra i 2250 e i 3200 millimetri cubi, pari a quelle dell'amigdala e dell'ippocampo, organi interessati dalla malattia.

Lo studio, che ha poi suscitato altissimo interesse in ambito clinico e accademico, apre nuove prospettive terapeutiche e farmacologiche, ma si presta anche ad altri campi di applicazione.
La notizia non è ancora ufficiale, ma Amoroso al pubblico dell'8 febbraio ha voluto rivelarla comunque: l'algoritmo è già stato sperimentato su casi di Parkinson – altra malattia che ha come marcatore il lieve indebolimento cognitivo – e funziona in 93 casi su 100. «Il Parkinson non ha in realtà problemi di diagnosi, anzi esistono strumenti che facilmente riescono ad identificarlo con un'accuratezza del 100%. Il problema è che la Pet mostra efficacemente le lesioni quando è già troppo tardi per intervenire. Con il modello matematico che stiamo studiando sarà possibile intervenire al tempo zero, dieci anni prima della comparsa dei sintomi».
Ad avvalorare la bontà clinica degli studi matematici di Amoroso, il meuropsichiatra Mauro Dell'Olio, che da decenni si occupa di disturbi cognitivi e demenze. «Ci sono 120 milioni di persone affette da Alzheimer al mondo e, in Italia, solo terapie di tipo sintomatico, il cui scopo è di rallentare le manifestazioni cliniche della patologia, utilizzando solo due classi di farmaci: gli inibitori dell'acetilcolinesterasi e gli antagonisti dei recettori del glutammato. Queste ricerche potrebbero portarci molto oltre».
Alla serata, conclusasi con la premiazione di Amoroso, sono intervenuti anche il vicesindaco Vittorio Fata, Pasquale Stipo, presidente del Lions Club di Bisceglie, il dirigente scolastico del liceo scientifico, Cristoforo Todisco, la professoressa Ida Musci e Alfredo Ricci, presidente della Circoscrizione C – Distretto 108/ab Apulia dei Lions Club.
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