Una messa a Sant'Adoeno per l'apertura del mese della vita

La mobilitazione del Comitato Progetto Uomo

domenica 3 febbraio 2019 1.26
Il Comitato Progetto Uomo onlus è da 25 anni, orgogliosamente, dalla parte della Vita, della dignità di ogni essere umano dal concepimento al suo naturale termine e della famiglia. L'associazione, che si schiera da sempre contro l'aborto, ritenuto «una piaga» e «un crimine», da tempo sostiene gestanti e mamme in difficoltà attraverso i Centri d'aiuto presenti a Bisceglie, Barletta, Andria e Trani.

«Sulla strada della nostra opera sociale e culturale sappiamo di essere in buona compagnia con quanti si adoperano per la tutela della vita umana dal suo inizio. Con essi, domenica 3 febbraio alle ore 19:00 nella chiesa di Sant'Adoeno, dove vige il culto della Vergine del Perpetuo Soccorso e Madre della Vita nascente, il parroco don Paolo Bassi celebrerà una Santa Messa per tutte le mamme e per quelle ferite dall'aborto, per i loro piccoli nati e per quelli non nati, certi che la misericordia dell'Altissimo considererà l'impegno di ogni donna e di ogni uomo affinché la vita umana sia accolta, custodita e promossa dal suo sorgere al suo naturale tramonto» ha spiegato il presidente di Progetto Uomo Mimmo Quatela.

L'associazione sorta a Bisceglie negli anni '90 ha condiviso il messaggio della Conferenza episcopale italiana in occasione della 41ª Giornata per la vita, istituita nell'anno del referendum che ha liberalizzato l'interruzione di gravidanza.

«In esso i Vescovi hanno ribadito, con le parole di papa Francesco, che "la difesa dell'innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l'amore per ogni persona al di là del suo sviluppo".

Il Comitato Progetto Uomo fa suo questo messaggio e lo riverbera nella società condividendone appieno lo spirito per la difesa della vita umana in toto. Evidenzia con i Vescovi che "La mancanza di un lavoro stabile e dignitoso spegne nei più giovani l'anelito al futuro e aggrava il calo demografico, dovuto anche ad una mentalità antinatalista" (per cui) "si rende sempre più necessario un patto per la natalità, che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese"».