Vaccinazioni anti-Covid, Fontana: «Il ritmo deve assolutamente aumentare»

Il medico ricorda l'esempio di successo dell'epidemia di colera del 1973 e avverte: «Bisogna organizzare subito un servizio efficace»

domenica 3 gennaio 2021 17.06
Tiene banco in queste ore, nel dibattito nazionale, la questione della celerità nelle procedure per le vaccinazioni anti-Covid. Non sono pochi, fra i commentatori e gli esperti, coloro che hanno evidenziato un'eccessiva lentezza nello svolgimento delle pratiche. Interessante, in questo senso, è quanto sostenuto dal dottor Tommaso Fontana, già primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, che ha rievocato quanto accaduto in occasione dell'epidemia di colera negli anni '70.

«Il ritmo delle vaccinazioni deve assolutamente aumentare e il collo di bottiglia è rappresentato dalla scarsità di operatori che le facciano» ha fatto notare il medico. «A parte le vaccinazioni "inaugurali" adesso bisogna organizzare un servizio efficace e che soddisfi, a ritmo sostenuto, la necessità di vaccinare almeno tra il 60 e 70% dell'intera popolazione italiana. Si tratta di una questione assolutamente vitale» ha spiegato.

«Tra i miei ricordi c'è la vaccinazione anticolerica effettuata nel 1973 a Bisceglie alla gran parte della popolazione cittadina. Io personalmente ne ho eseguite varie migliaia. La soluzione adottata dal Sindaco del tempo Berardino Cozzoli risultò lungimirante ed efficace: furono precettati tutti i medici di Bisceglie e molti infermieri e si misero a disposizione diversi locali pubblici per eseguirle. Fu un successo enorme. Oggi si legge che si pensa a fiori e gazebo progettati da archietto di grido. Non è il caso di sperperare soldi inutilmente: facciamo cose concrete e raggiungiamo i risultati che dobbiamo ottenere» ha concluso, col consueto pragmatismo, il dottor Fontana.