Bisceglie calcio, situazione sempre più complessa

I dirigenti biscegliesi si dimettono dai rispettivi ruoli istituzionali

martedì 12 novembre 2019 18.19
A cura di Cristina Scarasciullo
Una situazione molto complicata. Questo il quadro dipinto dai dirigenti biscegliesi nella conferenza stampa convocata nel pomeriggio di martedì 12 novembre. Dopo le dimissioni del patron Nicola Canonico e l'intenzione di lasciare in autogestione il Bisceglie calcio fino alla fine del campionato, tutti i membri del direttivo ci hanno tenuto a parlare chiaramente con i tifosi e fugare ogni dubbio.

Pasquale Musci: «Il calcio a Bisceglie è una cosa seria»

«Non sarà una conferenza per far polemica ma per dare conoscenza di ciò che è accaduto da luglio/agosto ad oggi. - ha chiarito l'ormai ex presidente onorario del team stellato Pasquale Musci - Dopo l'ingiusta retrocessione dell'anno scorso il presidente Canonico sembrava animato da un grosso desiderio di rivalsa e ha lottato per ottenere la riammissione al campionato di serie C. La serata di presentazione al porto è stata una serata di festa, sembrava essersi riacceso un sentimento nei confronti di questa squadra. La risposta della città c'è stata: sono stati sottoscritti mille abbonamenti, tanti sponsor e anche l'amministrazione comunale ha fatto la sua parte».

Stando a quanto riportato da Musci, il presidente Canonico non avrebbe mai incluso nelle decisioni gli altri membri della dirigenza, trincerandosi dietro un silenzio quasi ostile che è sfociato nelle dimissioni dopo la partita col Francavilla. «Non è così che si allestisce una squadra, così si buttano via inutilmente i soldi. - ha continuato - Prima di un campionato una squadra deve fissare gli obiettivi e scegliere gli uomini in base a questi, ma nel Bisceglie non è mai stato convocato un consiglio d'amministrazione, né tantomeno una riunione programmatica». Parlando della presunta contestazione da parte dei tifosi, Musci è stato chiaro: «Se accetti di essere portato in trionfo quando vinci devi anche accettare i fischi quando le cose non vanno male» definendo tutta la questione come un discorso di facciata, maturato da tempo per disimpegnarsi dalla società.

All'attuale delle cose, Musci ha rassegnato le proprie dimissioni, sottolineando che «non è stato Canonico a farmi questo onore: è stata la tifoseria e il mio passato sportivo» ma essendo incompatibile con il modo di agire di Canonico, preferisce farsi da parte, pur continuando ad interessarsi al Bisceglie calcio, perché, ha concluso, «Il calcio a Bisceglie è e rimarrà sempre una cosa seria».

Francesco De Martino: «Come dirigente ho fatto il massimo delle mie possibilità»

Già lo scorso anno, in occasione dell'ultima conferenza stampa dei dirigenti, Francesco De Martino aveva usato un tono molto duro nei confronti di Canonico, "colpevole" di aver spostato il titolo centenario del Bisceglie a Bari dopo il fallimento del team biancorosso. Anche questa volta, De Martino è stato molto chiaro: «Essere presi in giro alla buona, non mi va per niente giù perché io faccio l'imprenditore e vado sempre in giro a testa alta».

«Canonico ha detto di non voler più avere a che fare con noi. Ne prendiamo atto ma anche noi non vogliamo avere più a che fare con lui» ha aggiunto perentorio. «Come dirigente ho fatto il massimo delle mie possibilità, ma non mi posso indebitare per il Bisceglie calcio. Se qualcuno dice che il mio minimo contributo non riesce a comprare nemmeno un giocatore sono pronto a farmi da parte. Siamo un gruppo e come tali dovevamo essere rappresentati, ma lui ha sempre fatto un calcolo di singoli. Lui deve avere rispetto di questa città perché la città ha avuto rispetto di lui. Gli ultras e i tifosi sono tornati allo stadio nonostante tutto».

Condanna totale alle offese personali: «Le offese personali e alla famiglia non sono una bella cosa e per questo tutti abbiamo chiesto scusa augurandoci il suo ritorno: non ci è stata data alcuna risposta. Vuol dire che non contiamo niente per lui, quindi prendiamo le distanze. Faremo i signori fino all'ultimo, facendoci da parte, visto che è l'unico padrone di questa squadra». E sul futuro: «Le alternative si possono creare, stiamo cercando di trovare altre soluzioni, di concreto al momento non c'è nulla. Oggi ufficialmente finisce il mio ruolo istituzionale, io starò sempre su quella gradinata a tifare Bisceglie calcio però Bisceglie è dei biscegliesi e ci sarò solo se ci saranno i dirigenti biscegliesi».

Gianni Casella: «Abbiamo amministrato una squadra professionistica da dilettanti»

Le prime parole di Casella sono state rivolte alla tifoseria, tornata sui gradoni del "Ventura" dopo le incomprensioni della passata stagione: «Grazie ai tifosi, avete dimostrato di essere cresciuti e che amate la maglia, e tenete alta la bandiera del Bisceglie».

«In questo momento non vorrei stare qua. Ho consapevolezza dello spirito di sacrificio di tutti e veder buttati al vento i sacrifici di tutti per un capriccio è un'offesa alla dignità del Bisceglie calcio. Bisceglie ha concesso a Nicola Canonico di aver remato controsenso. - ha spiegato poi - Noi veniamo da lontano, siamo volontari dell'amore verso questa maglia. Noi come dirigenti non abbiamo mai preso soldi per i nostri incarichi e domani mattina verranno inviate via PEC le nostre dimissioni alla società e, per conoscenza, anche alla Lega» ha chiarito.

L'impegno dei dirigenti biscegliesi non è mancato, nonostante il passo indietro per quanto riguarda le quote societarie: «Dal momento in cui il Bisceglie è entrato in Serie C, è cambiato il mondo: si è continuato ad amministrare una squadra di professionisti da dilettanti. Noi ci abbiamo creduto come ci hanno creduto i tifosi, ci abbiamo sempre messo la faccia e le nostre modeste capacità, abbiamo rinunciato ad acquistare quote societarie. Abbiamo lavorato tantissimo sul settore giovanile perché fosse dignitoso e ci aiutasse a costruire anche la prima squadra in collaborazione con le scuole calcio».

Una cosa è certa, anche Casella non condivide le dimissioni del presidente, a conti fatti l'unico proprietario della società, sottolineando il fatto che il pomo della discordia sia la contestazione di un'esigua fetta della tifoseria: «Noi ci troviamo di fronte alle dimissioni di Canonico che però si dimette da se stesso, perché noi non facciamo parte della società e non possiamo chiedere. Non si può abbandonare una squadra a campionato avviato. Non ha il coraggio di ammettere di aver sbagliato, se la prende con una ventina di tifosi a fronte dei mille che invece continuano a credere nel Bisceglie calcio».

L'auspicio è che la situazione si risolva quanto prima, anche per garantire al Bisceglie di poter proseguire tranquillamente il proprio campionato e centrare il prima possibile la salvezza: «Se è vero che ci sono trattative in corso, che si realizzino quanto prima. Noi stiamo cercando di interloquire con soggetti che vogliamo valutare prima di portare all'attenzione di questa società con l'auspicio di salvarci. Nel caso in cui non ci dovesse essere, faremo le opportune valutazioni. A prescindere dal campionato in cui militeremo ci impegneremo a tenere alta la bandiera del Bisceglie. Da soli non potremo fare nulla» ha concluso Casella.