Morto per Coronavirus il grande atleta lucano Donato Sabìa, nipote della Superiora delle Ancelle Divina Provvidenza

Cordoglio per la prematura scomparsa del 56enne, due volte finalista olimpico

mercoledì 8 aprile 2020 11.37
A cura di Vito Troilo
È morto all'ospedale "San Carlo" di Potenza il due volte finalista olimpico di atletica leggera Donato Sabìa, con ogni probabilità il più grande sportivo lucano di tutti i tempi. La sua prematura scomparsa, ad appena 56 anni, è purtroppo dovuta al Coronavirus e coinvolge anche la città di Bisceglie. Sua zia, infatti, è suor Santina Sabìa, Superiora della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza. Il Covid-19, purtroppo, è costato la vita anche al padre di Sabìa, fratello di suor Santina.

Donato Sabìa è stato uno dei rappresentanti di spicco dell'atletica leggera italiana negli anni '80, sotto la guida di Carlo Vittori, il maestro di Pietro Mennea. Detentore per quasi 30 anni del record del mondo sulla distanza spuria dei 500 metri, Sabìa ha conquistato il titolo europeo indoor sugli 800 nel 1984 a Goteborg e in quello stesso anno ha centrato il quinto posto sulla distanza del doppio giro di pista alle Olimpiadi di Los Angeles. Nel suo palmares anche un'altra finale olimpica, quella di Seul 1988, chiusa in settima posizione, oltre alle partecipazioni ai vari eventi internazionali anche sui 400 metri e nelle staffette 4x400 (fu quinto ai Mondiali di Helsinki del 1983).

Sua è, ancora, la terza migliore prestazione italiana di tutti i tempi sugli 800 (1'43"88), alle spalle di Marcello Fiasconaro e Andrea Longo. Smessi i panni di velocista, Donato Sabìa è diventato allenatore e nel 2000 accompagnò la rappresentativa maltese alle Olimpiadi di Sidney. Nel 2006, in occasione del passaggio della torcia olimpica dei Giochi invernali di Torino in Basilicata, toccò a lui l'onore di percorrere gli ultimi metri da tedoforo e accendere il braciere in piazza Prefettura, nella sua Potenza che lo piange insieme ai tanti appassionati di atletica e amanti dello sport.