Boccia-Ricchiuti, colloquio telefonico: «Battaglia comune proteggere la salute»

Il ministro: «Dobbiamo evitare una terza ondata»

sabato 28 novembre 2020
Lunga colloquio telefonico, nel pomeriggio di venerdì 27 novembre, tra il ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia e monsignor Giovanni Ricchiuti. I due biscegliesi, secondo quanto riferito dal componente del Governo in una nota stampa, si sono chiariti al fine di «scongiurare che parole pronunciate durante una riunione interna coi presidenti di Regione possano alimentare polemiche sterili su fantomatici orari delle messe di Natale».

Boccia ha rimarcato: «Siamo nel pieno della seconda ondata della pandemia, viaggiamo su una media di 800 morti al giorno, 50 mila nostri concittadini dall'inizio della pandemia non ci sono più. Dobbiamo evitare in tutti i modi che, allargando le maglie durante le settimane che abbiamo davanti, a gennaio si possa scatenare una terza ondata. La mia posizione resta sempre la stessa: massimo rigore e rispetto delle regole che insieme ci siamo dati. Il nodo era ed è il rispetto del coprifuoco in modo da tutelare il più possibile le reti sanitarie e alleggerire il peso che grava su medici, infermieri e operatori sanitari».

Quanto alla telefonata: «Con Monsignor Ricchiuti ci siamo ritrovati subito su un principio semplice quanto importante: la tutela della salute e la protezione della vita. E la Cei ha fatto un lavoro eccellente col Comitato tecnico scientifico sui protocolli di sicurezza per la celebrazione delle messe» ha sostenuto il ministro.

«Come si legge anche nel Vangelo di Marco 2.27 "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato" e anche le regole si adeguano ai bisogni dell'uomo, a maggior ragione durante una pandemia che sta facendo milioni di vittime nel mondo» ha concluso Francesco Boccia.