Coronavirus, riabilitazione fisica a distanza garantita dall'Asl Bt

Una cinquantina i pazienti seguiti tramite collegamenti audio e video

mercoledì 25 marzo 2020 8.53
L'emergenza Coronavirus ha causato una rimodulazione di diverse attività sanitarie sul territorio. Caso particolare è quello della riabilitazione, ora a distanza. L'impossibilità, per gli utenti, di raggiungere le strutture dedicate non ha fermato le attività di cura: il Dipartimento di riabilitazione dell'Asl Bt, diretto dalla dottoressa Francesca Cuonzo, ha riorganizzato il lavoro attraverso modalità audio e video che consentono al personale sanitario di fornire indicazioni e verificare la correttezza degli esercizi eseguiti e ai pazienti di non sospendere il percorso di recupero fisico.

«Abbiamo attivato il servizio per i pazienti indifferibili» ha spiegato la dottoressa Cuonzo. «Gli operatori si connettono in video con i pazienti, controllano la correttezza dell'esecuzione, monitorano lo stato di salute e danno indicazioni terapeutiche». Sono circa 50 i pazienti, al momento, seguiti a distanza. «In questa maniera garantiamo continuità delle cure: assicuriamo assistenza ai pazienti che per ragioni di sicurezza non possono raggiungere le nostre strutture e rimaniamo in contatto con tutti i pazienti che hanno necessità legate alle cronicità» ha aggiunto la direttrice del Dipartimento di riabilitazione.

L'intervento proposto è sia di tipo neuromotorio che logopedico e si avvale della collaborazione di tutti i professionisti della riabilitazione (medici, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali): effettuata una valutazione iniziale, i pazienti sono seguiti per ogni singolo esercizio. Previsto anche il coinvolgimento dei caregiver - ovvero coloro che si prendono cura dei pazienti, specie se non autosufficienti - quando sono presenti.

«Stiamo ricevendo feedback molto positivi da parte dei nostri pazienti. L'obiettivo è quello di garantire anche in questo momento di emergenza la continuità riabilitativa per i pazienti i cui percorsi sono prioritari e non differibili» ha concluso la dottoressa Cuonzo.