Diego Galdino spalanca le porte del "Bosco Bianco" alle emozioni di una favola contemporanea

La presentazione del libro a pendio San Matteo per la decima edizione di Libri nel Borgo Antico

domenica 25 agosto 2019 11.44
A cura di Cinzia Montedoro
Coraggio e umiltà, virtù che contraddistinguono lo scrittore Diego Galdino, presente a Bisceglie durante la seconda serata della decima edizione di Libri nel Borgo Antico, con la presentazione di una delle sue ultime fatiche letterarie "Bosco Bianco".

Moderato da Maristella Lupone, Galdino ha esordito con un gesto di gentilezza ringraziando inizialmente chi è giunto da lontano per seguire la presentazione del libro. Il pubblico giunto copioso per l'evento è la conferma di quanto l'autore sia apprezzato per i suoi lavori letterari e di come la gente abbia sete di storie belle. "Bosco Bianco" è un volume auto pubblicato, una scommessa dell'autore e una storia che appena scritta ha regalato ai lettori un gioiello letterario.

Il romanzo nasce da un momento particolarmente difficile nella vita dell'autore: la scrittura, il riflesso delle sue paure come quella di non poter più vivere le sue figlie come prima, il senso di colpa per aver tolto loro una famiglia normale dopo la fine del suo matrimonio, emozioni proiettate sul protagonista del romanzo. La tenuta "Bosco Bianco" diventa un'occasione di rinascita e d'amore, chiunque abbia vissuto in quella casa viene avvolto da un sentimento puro scevro da pregiudizi. «L'amore è un braciere votivo da mantenere sempre acceso e un sentimento che non deve temere mai pregiudizi» ha affermato Galdino.

Protagonisti del romanzo un uomo e una donna disillusi dalla vita entrambi lasciati dai propri partner sullo sfondo un imprenditore che senza esitazione, a dispetto di quanto la sua cattiveria possa creare, permette alla coppia vivere un amore unico. A conclusione della presentazione l'autore ha voluto ringraziare il pubblico presente, regalando un suo particolare pensiero ai suoi parenti biscegliesi e alla stessa città di Bisceglie: l'omaggio, citato nel romanzo, è il luogo dei ricordi e dei bei momenti passati, un'occasione per ricordare che non bisogna mai dimenticare le proprie radici.