Elezioni, rottura definitiva nel centrosinistra: tre candidati a sindaco

Sfuma l'intesa su Belsito, che correrà da solo con quattro liste civiche. Fata non arretra. Spina riabbraccia Napoletano

domenica 29 aprile 2018 17.19
A cura di Vito Troilo
Nessun accordo. L'ultima mediazione, nel primo pomeriggio di sabato 28 aprile alla presenza del segretario regionale dem Marco Lacarra, è fallita miseramente.

L'area di centrosinistra presenterà ben tre candidati diversi alla carica di sindaco e non è da escludere una clamorosa assenza dalle schede del simbolo del Partito Democratico, ridotto a un barile vuoto cui nessuno avrà voglia di fare la guardia nel corso di una campagna elettorale per le amministrative marchiata dal diluvio di contrassegni civici.

I veti incrociati hanno impedito qualsiasi intesa: Francesco Spina, apparso disposto fra giovedì e venerdì a una soluzione di convergenza unitaria sul nome del giuslavorista Antonio Belsito a patto che Vittorio Fata facesse parte della coalizione con due liste e che il parlamentare Francesco Boccia si presentasse capolista nel Pd, ha dovuto registrare sia l'indisponibilità del sindaco facente funzioni a compiere un passo indietro che il netto no del direttivo di Democrazia e solidarietà, il movimento guidato dal vicepresidente della Fondazione "Biagio Abbate", a un'ipotesi di coalizione "incompleta".

Inevitabili le conseguenze della rottura: Belsito correrà con quattro contrassegni, Fata sembra pronto a schierare due, forse tre liste. Spina ha già riabbracciato il presidente del consiglio comunale Franco Napoletano, che sarebbe stato sacrificato nel caso di accordo più ampio, annunciando la convocazione di un comizio nel tardo pomeriggio di domenica sul palco di piazza Regina Margherita. Il già deputato dei Comunisti Italiani godrà dell'appoggio dei cinque simboli mostrati in anteprima dall'ex sindaco, fra cui "Francesco Spina per Bisceglie", cui andranno aggiunte almeno due, se non tre, liste civiche riferite a Napoletano. Sfumata l'intesa, del Partito Democratico, in termini di calcolo elettorale, non sembra aver bisogno nessuno degli schieramenti.