Elezioni, Vincenzo Arena: «Perché sono al fianco del Movimento 5 Stelle»

Il biscegliese, fino all'ultimo in pole per la candidatura alla Camera nel collegio Puglia 3, rimarca le ragioni del suo impegno politico

martedì 30 gennaio 2018 9.42
A cura di Vincenzo Arena
Negli ultimi giorni su più testate giornalistiche cartacee e online è circolato il mio nome come possibile candidato a Montecitorio del Movimento 5 Stelle per il collegio uninominale Puglia 3. Ho voluto rispettosamente aspettare il 29 gennaio, data ultima per la presentazione ufficiale delle liste dei partiti che parteciperanno alle prossime elezioni politiche, per dire la mia e raccontare quello che è successo nelle ultime settimane.

A fine dicembre ho letto incuriosito il post di Luigi Di Maio, apparso sul Blog delle Stelle. Mi ha colpito in particolare l'appello a "tutti i cittadini di grande competenza ed esperienza, che sono stati esclusi dalla cosa pubblica perché al loro posto venivano piazzati i burocrati di partito", un appello a farsi avanti e a vedere "nel MoVimento una possibilità di partecipazione irripetibile per cambiare il Paese". E da animale politico (Aristotele docet) quale sono, ho deciso istintivamente di rispondere all'appello.

Ho pensato di poter così alimentare di nuovo una passione politica mai sopita. Ho seguito tutte le procedure previste per proporre la mia autocandidatura alle Parlamentarie del Movimento, ho inviato il mio curriculum professionale e politico e scritto una lettera d'intenti. Ve ne riporto uno stralcio per condividere i motivi più profondi di questa mia iniziativa:

«Anni fa ho dovuto lasciare la Puglia per trovare lavoro. Una storia come tante: un'intera generazione costretta ad andar lontano dalla propria terra per non dover supplicare il lavoro, bussando alle porte del politico forte di turno.

Vorrei dare voce a coloro che sono andati via e a quelli che sono rimasti e lottano ogni giorno, a quelli che hanno un lavoro sfruttato o mal pagato e non si arrendono, agli imprenditori che investono sui giovani e promuovono con sacrificio il territorio. Vorrei portare in Parlamento i temi delle periferie abbandonate, dei borghi bellissimi in cui si spaccia a cielo aperto, si spara ai bambini e agli anziani; vorrei far risuonare in Parlamento le denunce dei commercianti di Foggia strozzati dal pizzo, il grido delle donne del Salento che vedono ammalarsi i loro figli o i loro mariti sotto i colpi di malattie misteriose prodotte dai rifiuti sotterrati sotto la terra rossa di Lecce; vorrei dar voce ai cronisti che tentano di raccontare la Puglia, l'Italia peggiori. Ma vorrei soprattutto scrivere proposte di legge per una Puglia, un'Italia migliori: leggi per incentivi alle imprese che investono in innovazione digitale; leggi che rilancino l'istruzione superiore con l'aggiornamento dei programmi scolastici per formare i nuovi professionisti del digitale; leggi che stimolino, nel campo dell'informazione e dell'editoria, la nascita di centri di stampa consortili pubblici a disposizione di editori; leggi che impongano alle pubbliche amministrazioni una reale trasparenza amministrativa e a mettere a disposizione dei cittadini e degli operatori economici il loro patrimonio
informativo».

Ho messo a disposizione del Movimento le mie competenze ed esperienze di professionista della comunicazione digitale, di giornalista per passione, di formatore universitario.

E le voci che in città e fuori città sono circolate sulla mia possibile candidatura mi hanno inorgoglito. Non importa davvero che il Movimento abbia scelto diversamente. Non mi aspettavo nulla dal semplice invio di un'autocandidatura. La cosa che mi ha sorpreso di più è aver ricevuto tantissime attestazioni di stima dai miei concittadini alla sola ipotesi che la mia candidatura si potesse concretizzare. Tanti mi hanno scritto e chiamato incuriositi e entusiasti a dimostrazione, a prescindere dal mio nome, che Bisceglie ha voglia di cambiare, di energie nuove e pulite e ha voglia di lasciarsi alle spalle la palude della politica di cui due anni fa ho parlato scrivendo quella "Lettera d'odio e amore alla mia Bisceglie" in cui commentavo la scalata al Pd dell'ex sindaco - e attuale candidato nel collegio - Francesco Spina.

All'epoca scrivevo che come cittadini avevamo "due strade davanti; quella del silenzio rassegnato e dell'omertosa arrendevolezza e quella della denuncia e della sana indignazione". E invitavo i biscegliesi a "rifiutaee il favore per ottenere il contributo o la prebenda, rifiutare la raccomandazione per ottenere un posto di lavoro, rifiutare contributi, elemosine, rifiutare di vendere la vita e la dignità in cambio del consenso elettorale alla solita palude".

Il Movimento non è la solita palude. La palude del voto di scambio e delle contiguità mafiose è nella Forza Italia dei Cesaro e dei D'Alì, non nei 5 Stelle che candidano testimoni di giustizia come Piera Aiello e imprenditori anti 'ndrangheta. La palude è in quel Pd "partito della nazione", quello della politica delle clientele, dei compromessi fra partiti e poteri forti, della commistione fra interessi pubblici e interessi privati. A Bisceglie e in tanta parte d'Italia.

Credo che il Movimento 5 Stelle non sia la solita palude. Penso che sia giusto e opportuno rimettere al servizio della mia terra una nuova, mai spenta, passione politica. E per questo ho scelto di inviare la mia autocandidatura alle Parlamemtarie e per questo sarò al fianco del Movimento in questo e nei prossimi appuntamenti elettorali e non solo. Sperando con gli attivisti 5 Stelle di poter intraprendere un percorso schietto e sincero. Senza alcuna pretesa.

Lancio il mio in bocca al lupo alle candidate e ai candidati del Movimento del nostro collegio e agli attivisti di Bisceglie do il mio appuntamento a prestissimo.