Ecco come si potrà andare al mare a Bisceglie

Le linee guida disposte dall'Inail per garantire la massima sicurezza anche in spiaggia

venerdì 15 maggio 2020
Il Coronavirus non va in vacanza ma i cittadini biscegliesi proveranno in qualche modo a rilassarsi in estate, magari in riva al mare. Non sarà per niente facile per gli imprenditori che hanno investito negli stabilimenti balneari adattarsi alle nuove disposizioni, diramate dall'Inail e dall'istituto superiore di sanità. Regole, è bene specificarlo, che restano al momento semplicemente linee guida messe nero su bianco.

Distanza degli ombrelloni

Come riportato da autorevoli testate nazionali, si dovranno distanziare le file degli ombrelloni di 5 metri e quelli della medesima fila di 4,5 metri l'uno dall'altro. La Puglia e ovviamente la città di Bisceglie non potrebbero fare eccezione. Il consiglio indicato nella bozza è quello di numerare le postazioni e di registrare gli utenti per ognuna di esse, che se la vedranno assegnata ogni giorno se avranno un abbonamento o saranno clienti di alberghi convenzionati. Necessaria, neanche a dirlo, l'igienizzazione delle superfici prima di affidare la stessa attrezzatura a un altro utente.

Entrata e uscita

Le indicazioni sono chiare: bisognerebbe predisporre, dove è possibile, percorsi di entrata e di uscita differenziati con cartellonistica atta a impedire avvicinamento tra soggetti o nuclei familiari differenti.

Igienizzazione mani e mascherine

Un altro passaggio essenziale nelle linee guida è quello legato ai distributori di gel igienizzante, che dovranno essere presenti all'entrata e all'uscita. Quanto alle mascherine, le si dovrà indossare fino a raggiungere la postazione assegnata e quando si deciderà di andar via, non quando si resta nella propria zona, magari a prendere il sole.

Cabine

È indicato come un altro punto importante quello legato all'utilizzo delle cabine. Nei lidi è opportuno che esse siano assegnate a un unico nucleo familiare e in ogni caso il personale dovrà accuratamente igienizzarle nel passaggio ad altri utenti.

Bagni e docce

Dando per scontato che bagni e docce rappresentino luoghi in cui il contagio può avvenire con più facilità, le linee guida prevedono in caso di loro approvazione che si rispetti il distanziamento sociale di almeno 2 metri, salvo che non siano predisposte barriere. Quanto ai bagni, dovranno essere puliti e igienizzati più volte al giorno e a fine giornata. Al loro interno vi devono per forza essere sapone e prodotti detergenti usa e getta.

Spiagge libere

L'accesso alle spiagge libere potrebbe essere contingentato dalle autorità comunali con turnazioni orarie. Possibile anche che alcuni Comuni ricorrano a tariffazione agevolata per permettere di parcheggiare non troppo distante. In ogni caso, anche sui tratti liberi di litorale, dovranno essere mantenute le distanze tra nuclei differenti, bisognerà indossare la mascherina in entrata e in uscita, dovranno essere predisposti cartelli che chiariscano il comportamento da tenere e gli enti comunali dovranno altresì prevedere che all'ingresso si trovino dispenser con gel igienizzante. Facile in teoria, molto difficile da mettersi in pratica.

Il parere del presidente del sindacato italiano balneari

Nell'audizione tenutasi in commissione industria, commercio e turismo al Senato, è intervenuto il presidente del sindacato italiano balneari Antonio Capacchione, che ha lanciato l'allarme: «Disposizioni come il distanziamento tra gli ombrelloni di 4-5 metri l'uno dall'altro di fatto farebbero saltare tutto il sistema balneare italiano».