Nelle carte dell'indagine su Nardi un contatto con Spina

L'ordinanza: «Il giudice chiese l'assunzione di una sua amante all'ex sindaco di Bisceglie».

giovedì 17 gennaio 2019 10.25
Il suo nome è apparso alle pagine 798 e 802 dell'ordinanza applicativa della misura cautelare disposta dal Tribunale di Lecce pur se è doveroso specificare - a scanso di equivoci - che non risulta fra gli indagati ed è estraneo in tutto e per tutto all'inchiesta della Procura salentina.

L'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina, secondo quanto emerso nel corso dell'attività investigativa che ha portato agli arresti, fra gli altri dei giudici Michele Nardi e Antonio Savasta, sarebbe stato contattato al fine di agevolare l'assunzione di una donna all'interno dell'Ufficio affari legali del comune nel corso della sua esperienza alla guida della città.

Il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha evidenziato «una trama vischiosa di rapporti intessuti da Nardi che, sebbene non abbiano diretto riflesso sui fatti oggetto di contestazione o comunque non si traducano in specifiche fattispecie di reato, contribuiscono a delineare la personalità dell'indagato». L'ordinanza riporta l'episodio del "coinvolgimento di Michele Nardi in attività ambigue sulla cui liceità si nutrono seri dubbi, dal suo interessamento per l'assunzione di una sua presunta amante (omissis) presso l'Ufficio affari legali del comune di Bisceglie per il tramite del sindaco pro tempore, Francesco Carlo Spina, al suo coinvolgimento in operazioni finanziarie con soggetti censurati». Per l'inquirente si tratterebbe di una «chiara propensione dell'indagato a sistemare vicende giudiziarie facendo ricorso anche a espliciti tentativi di corruzione, evidentemente non andati a buon fine».

Spina compare anche nei cenni biografici riguardo l'avvocato Vito Dettole, già assessore comunale al bilancio nella sua giunta, ritenuto «soggetto cui Nardi si rivolge per la soluzione della sua vicenda» la cui utenza telefonica è stata sottoposta a intercettazioni che avrebbero fatto emergere «il suo legame con ambienti massonici riferibili alla storica loggia del Grande Oriente d'Italia».