Operazione "Strade sicure", Galantino propone un incremento di fondi

Il parlamentare biscegliese: «Più sicurezza, anche in Puglia»

martedì 19 novembre 2019
A cura di La redazione
Il parlamentare biscegliese Davide Galantino ha proposto un ordine del giorno per un incremento di fondi per l'operazione "Strade sicure". «Se questo governo non è in grado di finanziare un progetto di poche decine di milioni di euro, si assuma delle responsabilità» ha esordito in una nota l'esponente di Fratelli d'Italia.

«Il governo prenda una decisione concreta sull'operazione "Strade sicure"»

«Questo ordine del giorno - e non è il primo che presento sul tema sicurezza - prevede che il governo prenda una decisione, concreta, seria, decisa sull'operazione "Strade Sicure". Cerchiamo di essere chiari: dopo che in commissione abbiamo votato contro il decreto di riordino dei ministeri, il Partito Democratico con un Tweet ha dichiarato che il centrodestra è contro la sicurezza. Non ho trovato sensato che il sottosegretario, proprio in Puglia, abbia parlato di sicurezza, come non ha molto senso che il Movimento 5 Stelle chieda di fare rientrare la mia provincia (Barletta-Andria-Trani) nel progetto e poi non stanzi i fondi per finanziare l'operazione stessa. E non ha nemmeno molto senso che un ministro degli esteri attenda i militari feriti che rientrano in Patria, se poi non li valorizza dando loro ciò che spetta di diritto. Ricordo che solo in Puglia ci sono 494 militari a proteggerci, suddivisi tra province» ha rimarcato Galantino.

«Fratelli d'Italia si sta battendo per avere maggiori fondi»

«Ho ricordato nel mio intervento che Fratelli d'Italia non solo ha creato e lanciato l'operazione, ma è il partito che più si è battuto per avere maggiori fondi, per garantire alloggi decorosi, per il benessere del personale e per non calpestare la dignità delle nostre donne e dei nostri uomini in servizio per lo Stato. Il governo nell'ultimo decreto propone di incrementare il monte ore medio di straordinario svolto dal personale fino a dicembre 2019, portandolo dalle attuali 14,5 a 21 ore mensili. Intanto sia chiaro che non si sta regalando niente a nessuno ma che si tratta di un'esigenza di Stato: i militari non sono lì per volontà personale. Pertanto Fratelli d'Italia non ci sta a condividere un provvedimento che non solo concede una elemosina ai nostri militari ma la finanzia, prendendo fondi dalla stessa difesa e dallo stesso personale. Perché è questo che hanno fatto» ha ribadito e concluso.