Risse tra ragazzi, gli psicologi: «La cattività ha amplificato uno stato di tensione e stress»

Gesualdo, presidente dell'ordine pugliese: «Adolescenti restano i più colpiti dalla pandemia»

venerdì 28 maggio 2021
«I mesi chiusi in casa, la convivenza forzata, una vera e propria condizione di cattività hanno amplificato uno stato di tensione e stress: da alcuni ragazzi è stato introiettato e rivolto contro sé stessi, procurando un innalzamento esponenziale di situazioni depressive, comportamenti autolesivi e tentati suicidi; da altri adolescenti invece è stato agito contro gli altri, alimentando risse e aggressioni con le modalità tipiche del branco» ha commentato così Vincenzo Gesualdo, presidente degli psicologi, le recenti risse violente tra minorenni avvenute negli ultimi giorni.

«Bambini, preadolescenti e adolescenti sono i soggetti che hanno subìto le maggiori ripercussioni durante la pandemia. Il loro naturale e fisiologico bisogno di relazioni reali, finalizzate alla conoscenza di sé e dell'altro, sono stati spazzati via da centinaia di ore dietro gli schermi controllati da docenti e genitori, in un contesto nel quale solo la performance ha costituito un valore. Moltissimi hanno mollato. Si presume che circa 200mila ragazzi abbiano abbandonato la scuola» ha aggiunto.

La richiesta dell'ordine pugliese: «Abbiamo bisogno di presidi sul territorio per l'accoglienza del disagio e della sofferenza a partire dalla scuola e dalla famiglia, nelle quali occorre riconquistare la semantica del contatto, della vicinanza, dell'abbraccio in una sorta di un rinascimento del valore della affettività e delle relazioni, in cui l'altro non è il nemico da combattere o il soggetto da bullizzare ma chi permette di costruire la propria identità nella differenza e nella diversità come valori e non come stigma».