Sottoscritto il “Protocollo per la tutela degli orfani speciali nel contesto giudiziario”
Un nuovo patto di tutela per accogliere e proteggere i minori
martedì 25 novembre 2025
14.19
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, presso la Procura della Repubblica di Trani è stato sottoscritto il "Protocollo per la tutela degli orfani speciali nel contesto giudiziario". Un passo importante, non un traguardo ma un punto di svolta, nato dalla collaborazione tra la Procura di Trani, la ASL BT – Centro di Cura del Trauma Interpersonale Sovradistrettuale ed i Servizi Sociali Territoriali dei Comuni di Andria, Barletta, Trani, Bisceglie, Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola.
Istituzioni diverse accomunate da un unico obiettivo: costruire una rete stabile, competente e coesa, capace di accogliere, proteggere e accompagnare i minori che hanno perso un genitore per mano dell'altro.
Dietro questa intesa c'è un lavoro autentico, fatto di ascolto, confronto e cooperazione, perché quando il trauma è collettivo, come nel caso dei femminicidi, la risposta deve essere coordinata, multidisciplinare, integrata e profondamente umana.
Il protocollo si inserisce nel solco tracciato dalle Linee guida regionali in materia di abuso e maltrattamento dell'infanzia approvate con D.G.R. n. 1878/2016 ed aggiornate con D.G.R. n. 1641/2020, che delineano le procedure di presa in carico in emergenza dei minori, vittime dirette o indirette di violenza, compresi gli "orfani speciali".
L'accordo operativo raggiunto oggi definisce procedure condivise e percorsi di intervento rapido ed integrato, capace di unire competenza tecnica e scientifica a sensibilità umana, superando la frammentarietà delle risposte e restituendo coerenza alla rete di tutela.
Con la firma di questo documento, le Istituzioni del territorio riaffermano il loro impegno nel garantire ai bambini e agli adolescenti colpiti da lutti traumatici un percorso di tutela, cura, sicurezza e continuità affettiva, che si attiva istantaneamente e accompagna finché necessario, riconoscendo che la protezione non può essere frutto del caso o di contingenti buone volontà, ma debba essere il prodotto di una rete consapevole, presente e responsabile.
Questo protocollo nasce dal lavoro condiviso e discreto di più Istituzioni che, scegliendo il dialogo al posto della visibilità, rendono concreta la tutela.
Istituzioni diverse accomunate da un unico obiettivo: costruire una rete stabile, competente e coesa, capace di accogliere, proteggere e accompagnare i minori che hanno perso un genitore per mano dell'altro.
Dietro questa intesa c'è un lavoro autentico, fatto di ascolto, confronto e cooperazione, perché quando il trauma è collettivo, come nel caso dei femminicidi, la risposta deve essere coordinata, multidisciplinare, integrata e profondamente umana.
Il protocollo si inserisce nel solco tracciato dalle Linee guida regionali in materia di abuso e maltrattamento dell'infanzia approvate con D.G.R. n. 1878/2016 ed aggiornate con D.G.R. n. 1641/2020, che delineano le procedure di presa in carico in emergenza dei minori, vittime dirette o indirette di violenza, compresi gli "orfani speciali".
L'accordo operativo raggiunto oggi definisce procedure condivise e percorsi di intervento rapido ed integrato, capace di unire competenza tecnica e scientifica a sensibilità umana, superando la frammentarietà delle risposte e restituendo coerenza alla rete di tutela.
Con la firma di questo documento, le Istituzioni del territorio riaffermano il loro impegno nel garantire ai bambini e agli adolescenti colpiti da lutti traumatici un percorso di tutela, cura, sicurezza e continuità affettiva, che si attiva istantaneamente e accompagna finché necessario, riconoscendo che la protezione non può essere frutto del caso o di contingenti buone volontà, ma debba essere il prodotto di una rete consapevole, presente e responsabile.
Questo protocollo nasce dal lavoro condiviso e discreto di più Istituzioni che, scegliendo il dialogo al posto della visibilità, rendono concreta la tutela.