Sparatoria, Losapio: «Convocata la commissione sicurezza urbana»

Il consigliere comunale di maggioranza: «Subito al lavoro per contrastare la criminalità»

sabato 27 aprile 2019 8.20
«La nostra città è da troppi (e sottolineo troppi) anni succube della criminalità locale». È l'amara considerazione di Giuseppe Losapio, consigliere comunale di Bisceglie.

«Basti ricordare a mero titolo esemplificativo e non esaustivo alcuni episodi come l'esecuzione del pregiudicato Cianciana in pieno stile mafioso, avvenuta in una sala da barba del centro storico in data 28 febbraio 2009; il successivo agguato a colpi di pistola, in zona Sant'Andrea, a opera del padre del Cianciana nei confronti del pregiudicato ritenuto mandante dell'omicidio del figlio, datato 9 maggio 2009; la sparatoria sul lungomare nei confronti di un buttafuori, datata 11 agosto 2016; l'omicidio del 25enne Matteo De Gennaro nei pressi della stazione ferroviaria, del 9 giugno 2017; l'omicidio a colpi di mitraglietta di Girolamo Valente, in via Ruvo, la mattina del 9 agosto 2017» ha sottolineato.

«I crimini che si compiono in città, dagli omicidi fino allo spaccio, non possono più essere tollerati e il Borgo Antico non può più essere considerato una "repubblica autonoma"» ha aggiunto il più giovane componente della massima assise cittadina.

«Invito, inoltre, chi è impegnato in politica ad abbassare i toni. Ritengo che i consigli e i suggerimenti ad agire marcatamente demagogici non sono affatto appropriati» ha evidenziato.

«A livello istituzionale, accolgo con grande soddisfazione l'iniziativa del presidente e collega consigliere Franco Coppolecchia di convocare tempestivamente la Commissione consiliare per la sicurezza Urbana, la cui seduta si rende necessaria a seguito dei fatti del 25 aprile ed è prevista per giovedì 2 maggio a Palazzo di città.

Un grande plauso meritano infine le forze dell'ordine prontamente intervenute per fermare il 22enne che ha sparato verso il Comandante della locale Tenenza Vincenzo Caputo, il cui coraggio e professionalità dimostrati nell'immediatezza dell'inseguimento vanno pubblicamente riconosciuti.

Tutto ciò a dimostrazione che il controllo del territorio è sempre in atto e che lo Stato in queste occasioni c'è ed è forte.
Unanimi nel denunciare i fatti criminosi, unanimi senza distinzione politica per sconfiggere la malavita» ha concluso Losapio.